Per amor vostro (Id.)
Regia: Giuseppe M. Gaudino; soggetto: Giuseppe M. Gaudino; sceneggiatura: Giuseppe M. Gaudino, Isabella Sandri, Lina Sarti; fotografia (B/N e a colori): Matteo Cocco; scenografia: Flaviano Barbarisi, Antonella Di Martino; costumi: Alessandra Torella; colonna sonora: Epsilon Indi; montaggio: Giogiò Franchini; interpreti: Valeria Golino (Anna Ruotolo), Massimiliano Gallo (Luigi Scaglione), Adriano Giannini (Michele Migliaccio), Elisabetta Mirra (Santina Scaglione), Edoardo Crò (Arturo Scaglione), Daria D’Isanto (Cinzia Scaglione), Salvatore Cantalupo (Ciro Amoroso), Rosaria De Cicco (dirigente studio TV), Simona Capozzi (Assunta Amoroso), Alfonso Postiglione (Don Vincenzo), Sara Tancredi (Anna Ruotolo da piccola); produzione: Riccardo Scamarcio, Viola Prestieri, Gaetano Di Vaio, Giuseppe M. Gaudino, Dario Formisano, Isabella Sandri per Buena Onda, Gaundri, Figli del Bronx, Eskimo, Minerva Pictures, Bea Production Company; origine: Italia/Francia – 2015; durata:110′.
Trama
Napoli, giorni nostri. Anna Ruotolo (Golino) è una donna sulla quarantina, madre di tre figli adolescenti, uno dei quali sordo. Dopo un lungo apprendistato finalmente viene assunta in uno studio televisivo nel quale lavora come suggeritrice per una soap opera. Fin da bambina Anna è stata spavalda e altruista, tanto da prendersi la colpa di un furto commesso dal fratello più grande e finire in riformatorio per salvarlo dalla prigione. Dopo quell’esperienza però qualcosa in lei si è spezzato, ha sposato un uomo violento (Gallo) e, col passare del tempo, si è convinta di non valere niente, se non in funzione della famiglia di origine, che ancora grava sulle sue spalle e del suo ruolo di moglie e madre, costretta a subire le angherie del marito all’interno delle mura domestiche. Ama profondamente i tre figli Arturo, Cinzia e Santina, quest’ultima schierata dalla parte del marito e per questo finge anche di non vedere le losche attività di usura nel quale è invischiato.
Sul lavoro viene tormentata dalle richieste di aiuto, anche economico, da parte del suo mentore Ciro il quale è stato licenziato dalla produzione ed è finito in mano agli strozzini. Grazie alla promozione la donna si trova a stretto contatto con gli attori e s’invaghisce del vanesio protagonista Michele Migliaccio (Giannini), anche lui alle prese con un vizio, quello del gioco. Questo nuovo sentimento, che sembra ricambiato, dona ad Anna momenti di evasione dalla sua esistenza grigia e piena di preoccupazioni ma l’idillio è di breve durata.
Nel frattempo Ciro scompare e Anna, che aveva messo da parte per lui del denaro, si reca a casa sua, dove viene posta davanti alla realtà dei fatti dalla figlia dell’uomo: Ciro si è rovinato per restituire un prestito agli usurai, uno dei quali è il marito di Anna. Davanti a questa verità non può più voltarsi dall’altra parte, accettando il denaro del marito e lo denuncia. Parte con l’amante e scopre che anche lui è indebitato fino al collo e sotto ricatto da parte del marito di Anna, che gli impone di ucciderla, in quanto unica testimone dei suoi loschi traffici. L’uomo però si è veramente innamorato di lei e per miracolo, la fa scappare. Si risveglia a casa: scopre dalla TV che il marito è stato arrestato. Ora può affrontare i figli, soprattutto Santina e ricominciare a vivere.
Il commento del redattore
Giuseppe M. Gaudino è un professionista che ha fatto la gavetta, collaborando con registi del calibro di Gianni Amelio anche come scenografo e sceneggiatore. Per amor vostro è un ritratto al femminile complesso, nel quale il regista concentra lo sguardo su Anna, la sua protagonista, cercando di sondarne la psiche e raccontandola allo spettatore attraverso metafore, visivamente impressionanti, anche se talvolta un po’ grevi. Lo stesso uso alternato di bianco e nero e colore (il primo è prevalente, mentre il secondo viene usato per ritrarre momenti di felicità e spensieratezza, spesso relegati nel passato) ha questa funzione.
Lo sguardo sembra ricondurci ai grandi ritratti di donna alla Rossellini (Europa ’51) esprimendo con Anna Ruotolo una vita vissuta di rimessa, senza coraggio e in fondo anche senza emozione ed autostima (‘tu sì ‘na cos’ e niente – tu non vali nulla) che l’assillano sin dall’introduzione del film come fantasmi; ottima la musica opera del gruppo Epsilon Indi, che sperimenta sonorità orientali, mescolate abilmente con lo stile progressive che da sempre li contraddistingue, aumentando il senso d’oppressione provato dalla donna.
La storia è ambientata in una Napoli mai così ostile, i personaggi sono volutamente stereotipati (Gallo ha un’aria perennemente truce, Giannini è il tipico bello insipido) e fanno emergere ancora di più l’interpretazione di Valeria Golino, capace di catturare la complessità del suo personaggio e restituirla allo spettatore: l’attrice prende il peso del film sulle sue spalle e lo regge egregiamente, dall’inizio alla fine, passando da donna dimessa e ignava a coraggiosa leonessa, consapevole dei sacrifici che ha fatto e meritevole di un futuro migliore, insieme coi suoi figli.