Dopo aver ricevuto il consenso da parte dei familiari, dovrebbero partire ad ottobre le riprese del biopic dedicato a Jeff Buckley, morto per annegamento a soli trent’anni, intitolato Everybody here wants you e a interpretare il cantautore e chitarrista americano sarà Reeve Carney, l’affascinante e etereo Dorian Grey nella serie Penny Dreadful. Il film sarà diretto da Orian Williams, produttore de L’ombra del vampiro.
Per chi non lo sapesse, il bel Reeve è anch’esso un cantante oltre che attore, infatti la sua carriera decolla a Broadway dove ha recitato nei panni di Peter Parker nel musical Spider-Man: Turn off the dark (2010), e ha anche partecipato al poco gradevole e assolutamente lontano dal meraviglioso originale, il remake The Rocky Horror Pictures Show Let’s do the Time Warp again, film per la Tv dove ha incontrato la sua attuale compagna Victoria Justice; presto lo rivedremo in Gucci di Ridley Scott, con Lady Gaga, Adam Driver, Al Pacino e Jared Leto.
Figlio del cantautore Tim Buckley, che abbandonò la madre e lui ben prima che nascesse, Jeff inizia la sua carriera nel circuito musicale di Los Angeles fino al 90, quando l’ex agente del padre lo contatta per permettergli di incidere una demo dei suoi brani.
Dopo il concerto tributo dedicato a suo padre del 26 aprile 1991, di cui in seguito dichiarerà “Non era il mio lavoro, non era la mia vita. Ma mi infastidiva non esser stato presente al suo funerale, non aver mai più potuto dirgli qualcosa. Usai quello show per dargli il mio ultimo saluto.”, Jeff Buckley continua ad esibirsi in alcuni locali di New York, fino a quando nel 1993 inizia a lavorare al suo primo album che debutterà l’anno successivo: Grace.
Il primo album di Jeff Buckley riscosse un successo planetario, disco d’oro in Australia, Francia, Stati Uniti, conquistò la critica e molti musicisti celebri come Bob Dylan, Jimmy Page e David Bowie, e il cantautore fu impegnato per i successivi due anni in un tour mondiale, poi finalmente riuscì a fermarsi per lavorare al secondo album Sketches for my sweetheart the drunk (1997).
Nel solito anno la sera del 29 maggio, durante un viaggio verso uno studio di registrazione con un’amico, Jeff Buckley passando con la macchina vicino ad un’affluente del Mississippi decide, come aveva fatto altre volte, di farsi un tuffo; il suo corpo verrà ritrovato cinque giorni dopo, il 4 di giugno. La madre in seguito dichiarerà:
La morte di Jeff Buckley non è stata “misteriosa”, legata a droghe, alcool o suicidio. Abbiamo un rapporto della polizia, un referto del medico legale e un testimone oculare, che provano che si è trattato di un annegamento accidentale e che il sig. Buckley era in un ottimo stato mentale prima dell’incidente
In attesa di altre novità sul biopic Everybody here wants you, ti lascio alla cover Hallelujah di Leonard Cohen, una delle più emozionanti interpretazioni di Jeff Buckley dell’album Grace, buon ascolto!