Andranno in onda questa sera dalle ore 21,15 su Sky Atlantic, ma sono già disponibili con il servizio on demand e in streaming su NOW TV, le prime due puntate di Hausen, una serie horror che ci arriva dalla Germania ed è diretta da Thomas Stuber. Già da questi due primi appuntamenti, Hausen ha saputo donare una buona dose di inquietudine, una trama accattivante e quell’alone di mistero angosciante che ti stringe la gola, una buona partenza per una serie che sembra avere tutte le carte in regola per tenere lo spettatore incollato alla Tv.
“Hausen, verbo tedesco che significa ‘abitare, dimorare’ ma in un’accezione negativa, spregiativa, non Das Haus ‘la casa'”
Dopo la morte della moglie, Jaschek si trasferisce con il figlio sedicenne Juri in un complesso residenziale della periferia dove l’uomo occuperà la mansione di manutentore. Immersi in quella nebbia grigia e pesante, talmente densa quasi da non riuscire a distinguere il giorno dalla notte, quei palazzi neri e fatiscenti sorgono in una zona degradata e ormai quasi abbandonata a se stessa.
All’interno gli enormi edifici rispecchiano l’aspetto esteriore. Lunghi corridoi scuri, sporchi e decadenti, problemi nelle tubature e negli impianti, ma soprattutto una variegata umanità che la popola, caratterizzati tutti dall’essere considerati socialmente gli “ultimi”.
Mentre il padre è impegnato nelle prime urgenti riparazioni, il giovane Juri, dal buon carattere, empatico e compassionevole, inizia a perlustrare quello strano edificio che lo rende inquieto e in cui fa diversi incontri non sempre piacevoli. Dopo aver scoperto uno strano liquido vischioso che intasa le tubature e che sembra permeare anche dalle pareti, anche Jaschek inizia a comprendere che qualcosa non và in quel luogo, ma il suo pragmatismo lo spinge a cercare le soluzioni più ovvie e realistiche.
Nel corso del suo giro di riparazioni, Jaschek incontra una giovane coppia con un figlio, un neonato che, nonostante le difficoltà dei genitori, sembra essere molto amato. Se Cleo infatti è una cameriera costretta a pesanti turni che la portano per lungo tempo fuori di casa, suo marito Kater è dipendente da una strana droga, ma entrambi hanno un progetto, piano che ormai sta per essere messo in pratica e che cambierà radicalmente le loro vite portandoli lontani da quel luogo malsano.
Spinto da questa consapevolezza Kater cerca di resistere al richiamo di quella droga, prova ad essere un padre coscienzioso e premuroso, ma il suo cervello irrimediabilmente rovinato e quella casa maledetta che si nutre delle loro sofferenze sembra non essere dello stesso avviso e non vuole che quella famiglia sia felice, ma che soprattutto se ne vada.
All’interno di quel condominio però non vivono solo loro. Strani anziani hippy che amano riunirsi davanti al fuoco e che sembrano essere gli unici ancora dotati di compassione verso chi soffre, un tossico con la passione dei serpenti, un uomo elegante amante di Bach e con uno strano rapporto con una giovanissima orientale, una famiglia fin troppo perfetta per quel luogo, e uno strano bambino che sembra celare molti segreti, alcuni dei quali inizierà a rivelare a Juri.
Come infatti avremo modo di scoprire con lo scorrere della puntata seguendo Jaschek e Juri, quell’oscuro condominio cela una forza misteriosa che sguazza nel disagio delle persone che vivono lì, che se ne nutre e lo alimenta, una gigantesca entità che vede tutto e spinge gli eventi a suo favore, spesso nel modo più freddo e cruento, e di cui abbiamo appena iniziato a vedere le azioni e le intenzioni…
Hausen ci ha conquistato piano piano. Le atmosfere sono claustrofobiche e anche le poche volte in cui la scena si svolge all’esterno siamo sempre immersi in quella densa nebbia grigia, quasi un muro che divide la zona residenziale dal resto e che la pone su un piano quasi metafisico come se quelle strutture sorgessero in un’altra dimensione. Il degrado è evidente, crudo, violento, senza sconti e viene rappresentato senza colori, in tonalità che vanno dal nero al grigio senza lasciare spazio alla luce, donandoci un’ambiente che ci appare tristemente irrecuperabile.
In Hausen ci viene mostrata una periferia estremamente degradata dove vivono persone che non hanno niente, ma che soprattutto hanno perso la speranza e dove essa si trova viene subito spenta da quell’entità misteriosa che domina la scena, nascosta dentro le mura di quegli enormi edifici scuri, esseri viventi che hanno perso fiducia nell’altro e che cercano solo di sopravvivere in qualunque modo. Ogni scena è soffocante e dona quel senso di inquetudine che stringe la gola, ogni atto fa temere per le conseguenze e anche quando sembra tutto tranquillo, in te resta quella sensazione del “sta per accadere qualcosa di brutto”, o almeno senti quel dubbio serpeggiare dentro di te e non ti abbandona per la durata dei due episodi.
Anche in questo caso però ancora non vediamo niente di evidente, non vediamo omicidi sanguinari o mostri spaventosi, la paura è una sensazione che ci arriva dal non visto, dagli ambienti, da quello strano liquame denso e scuro e da quegli strani personaggi che sembrano nascondere tutti qualcosa di più oscuro. Secondo Sky, Hausen continuerà a stupirci con una trama ricca di colpi di scena, con una buona dose di horror e splatter (che ancora però non ho visto nelle prime due puntate e mi auguro di vederlo nelle prossime) e ci consiglia di prestare attenzione ai dettagli…staremo a vedere! Nell’attesa dei prossimi episodi, Hausen resta una serie che ha avuto un’ottimo inizio e consigliamo di vedere, non ne resterai deluso!
Hausen, da questa sera ogni sabato su Sky Atlantic dalle ore 21,15.