Sarà il rock di Patti Smith ad inaugurare la 61/a edizione del Festival dei Popoli, con prima mondiale il 15 novembre, del documentario Patti in Florence del regista fiorentino Edoardo Zucchetti, un racconto sul rapporto speciale tra Patti Smith e la città di Firenze, nato in occasione del leggendario concerto del 10 settembre 1979 allo Stadio Artemio Franchi davanti a 60.000 spettatori.
Il festival che da 61 edizioni valorizza e promuove i documentari, si terrà per la prima volta online sulla piattaforma digitale Più Compagnia, la sala virtuale del cinema La Compagnia di Firenze dal 15 al 22 novembre in collaborazione con MYmovies.it.
Tutti i film saranno disponibili nella data di programmazione e in streaming fino a sette giorni dalla proiezione, a partire dal giorno di inaugurazione, domenica 15 novembre appunto, con la prima mondiale del documentario Patti in Florence, il quale ci propone rare immagini d’archivio che si intervallano con le sequenze che il regista ha girato con la rocker in città, tra performance e improvvisazioni nelle strade, musei, teatri e piazze per un film che diventa una lettera d’amore della musicista nei confronti del capoluogo toscano.
La cantante è chiamata in causa anche in Now di Jim Rakete (distribuito da Wanted Cinema e programmato anch’esso in apertura di manifestazione), documentario sulla spinta dei giovani attivisti decisi a sollecitare risposte e azioni da parte dei politici sulla problematica del cambiamento climatico, con la volontà di trovare modi nuovi e alternativi per vivere un futuro sostenibile. Tra i protagonisti del film Greta Thunberg, Luisa Neubauer (Fridays for Future), Felix Finkbeiner (Plant for the Planet) e Nike Mahlhaus (Ende Gelände), con testimonianze di tante celebrità tra cui Patti Smith stessa e Wim Wenders.
Il programma della kermesse propone 60 documentari divisi in varie sezioni. Oltre al Concorso Internazionale (18 film tra cortometraggi, mediometraggi e lungometraggi, tutti inediti in Italia) e al Concorso Italiano (7 i titoli, tutti inediti assoluti, un viaggio nell’Italia oggi) presenta la sezione Let the Music Play dedicata ai documentari musicali e un focus sull’ambiente dal titolo Habitat.
Tra le novità di quest’anno la sezione Popoli for Kids & Teens, una selezione di documentari rivolti ai giovani che avrà anche una giuria composta da adolescenti tra i 14 e i 17 anni per eleggere il miglior documentario della sezione.
Doc Explorer è invece la sezione sperimentale sull’ibridazione dei linguaggi e le nuove frontiere espressive del cinema del reale, mentre Diamonds Are Forever è dedicata all’archivio storico del festival che consta di 15mila titoli.
È dedicato alla formazione e ai talenti emergenti il Doc at Work – Future Campus, realizzato in collaborazione con Fondazione Sistema Toscana, Cinema La Compagnia e Toscana Film Commission: oltre alla selezione di 12 documentari, una serie di webinar per professionisti del settore e giovani produttori in collaborazione con CNA Toscana, volti a immaginare il territorio come un serbatoio importante dei nuovi mestieri e del sapere fare cinema.
Per il Concorso italiano, in programma il film di Laura Lamanda, L’îles des perdus (16/11), racconto del piccolo mondo degli oggetti smarriti, il “Service des Objets Trouvés”, l’ufficio parigino che raccoglie gli oggetti ritrovati quotidianamente lungo le strade della metropoli francese; Il libro di Giona, di Zlatolin Donchev (17/11), è invece il racconto della vita di Massimiliano, senzatetto che dorme nella sua auto e che conduce un’esistenza fatta di libri e sogni.
Aylesbury Estate, di Carlotta Berti (18/11), è invece incentrato su una comunità resistente alla speculazione nel più grande complesso di public housing di Londra, costruito negli anni ’60 sulle macerie di vecchie case popolari; ne L’armee Rouge, il regista Luca Ciriello (19/11) porta lo spettatore a conoscere la storia di Idriss Koné, in arte Birco Clinton, arrivato dalla Costa D’Avorio cinque anni fa e oggi residente nel quartiere Ponticelli, nella periferia est di Napoli, che trasforma nel cuore pulsante della nuova musica ivoriana; in Bosco, la regista Alicia Cano (20/11) ripercorre i ricordi del nonno, nato in un paesino toscano di 13 abitanti, che non ha mai visto, ma che può descrivere fino ai più piccoli dettagli soltanto basandosi sulle memorie e gli aneddoti tramandatigli; infine Eskere, di Alessandro Abba Legnazzi (21/11), si potrebbe definire un film-laboratorio: è una raccolta dei racconti di quattro adolescenti, cresciute a Brescia ma provenienti da contesti culturali diversi.
Fuori concorso sarà presentato al festival il film Bulletproof, di Todd Chandler (19/11), che racconta come le istituzioni scolastiche americane siano diventati luoghi della paura e dell’uso facile delle armi, sulla falsa riga quanto raccontato da Michael Moore in Bowling a Columbine. Il film si insinua fino ai corridoi degli istituti scolastici statunitensi per raccontare il clima di paura che vi si respira.
La manifestazione – presieduta da Vittorio Iervese e diretta da Alessandro Stellino per la parte artistica e Claudia Maci per l’organizzazione generale – è realizzata con il contributo di MiBACT – Direzione Generale Cinema; Regione Toscana; Fondazione Sistema Toscana; La Compagnia; Comune di Firenze e Fondazione CR Firenze.
“Ancora una volta – hanno detto Claudia Maci e Alessandro Stellino – i festival sono rimasti senza una casa e ne hanno trovato una in quella di ogni spettatore”