E’ tra gli attori comici più amati di Hollywood assieme a mostri sacri come Ben Stiller o Eddie Murphy, ma ciò che più lo contraddistingue è la sua elaborata e inconfondibile mimica facciale, da cui nasce il suo soprannome di “Faccia di gomma” e che gli consente di trasformarsi in personaggi di tutti i tipi con risultati incredibili. Oggi dedichiamo il nostro Ritratto di un Attore all’inimitabile Jim Carrey.
Jamese Eugene Carrey nasce il 17 Gennaio 1962 a Newmarket, nell’Ontario. E l’ultimogenito della famiglia, i cui genitori, Percy e Kathleen Oram, sono rispettivamente un musicista e contabile e una casalinga.
Fin da piccolissimo è chiaro che James, di li a breve rinominato Jim, ha un talento naturale nel far ridere le persone e invia il suo primo curriculum già all’età di dieci anni, recapitandolo al The Carol Burnett Show. La famiglia, tuttavia, non verte in condizioni economiche particolarmente fortunate (per un periodo pare si siano adattati tutti a dormire anche nel loro furgone), in particolar modo a causa della perdita del lavoro subita dal padre.
Per cercare fortuna decidono di trasferirsi nei sobborghi di Toronto. Qui Jim Carrey frequenta la Blessed Trinity Catholic School, per due anni, e poi passa all’Agincourt Collegiate Institute. Il suo amore per la recitazione e per la comicità, lo convincono però a lasciare gli studi a 16 anni per cominciare a lavorare come comico nei club dimostrando un grande talento nelle imitazioni.
Solo l’anno successivo si trasferisce a Los Angeles, patria del cinema e degli spettacoli. Qui inizierà a lavorare con Rodney Dangerfield, che impressionato dal suo talento dimostrato in The Comedy Story, decide di assumerlo come comico per aprire i suoi spettacoli. Nel frattempo, Carrey continua a partecipare ad audizioni di programmi sempre più importanti, come il Saturday Night Live e debuttando in The Duck Factory, nel ruolo di Skip Tarkenton.
Nelle sue continue apparizioni televisive, porta personaggi sempre più stravaganti e divertenti, tra i quali si ricorda, in particolar modo, la forzuta Vera De Milo.
E’ proprio grazie alla caratterizzazione dei personaggi e al suo modo di fare, totalmente imprevedibile, che finalmente il jet-set Hollywoodiano lo nota e decide di farlo debuttare al cinema in Introducing… Janet, che poco dopo l’ingresso di Jim Carrey, cambierà il titolo trasformandosi in Rubberface (“Faccia di gomma”… appunto). Questo accade nel 1983 e gli anni ’80 sono comunque quelli in cui Jim Carrey potenzia e migliora ulteriormente la sua capacità di far ridere la gente.
Compare in Se ti mordo… sei mio di Howard Storm e successivamente anche in una piccola parte in Peggy Sue si è sposata, di Francis Ford Coppola. Nel 1988 lavora con Clint Eastwood in Scommessa con la morte e recita assieme a Jeff Goldblum e Damon Wayans in Le ragazze della Terra sono facili.
Gli anni ’90 porteranno la svolta definitiva alla sua carriera. Nonostante i suoi film più famosi siano sostanzialmente stroncati dalla critica, il pubblico comincia a conoscere la versatilità e l’imprevedibilità dell’attore. Nel 1994 conosce il regista Tom Shadyac che lo vuole come protagonista in Ace Ventura – L’acchiappanimali e successivamente lo vediamo recitare nel ruolo di Stanley Ipkiss in The Mask di Chuck Russell e in Scemo & più Scemo di Peter Farrelly (uno dei pochissimi film non diretti assieme al fratello Bobby) dove recita al fianco di Jeff Daniels. Tutti questi ruoli lo vedranno in nomination ai temutissimi Razzie Award, in cui viene scelto come potenziale vincitore del premio per il Peggiore Attore Emergente, che, fortunatamente per lui, non vincerà.
Negli anni successivi lo vediamo nel ruolo dell’Enigmista in Batman Forever. Qui sembra abbia avuto una serie di battibecchi piuttosto accesi con Tommy Lee Jones, che prestava il (doppio) volto al personaggio di Harvey “Due Facce” Dent e che lo ha accusato più volte di rubargli la scena con la sua interpretazione. Sembra che le scenate non siano piaciute al regista Joel Schumacher che ha dichiarato di non voler più lavorare con i due attori assieme in una stessa produzione.
Torna a interpretare il ruolo di Ace Ventura nel sequel di Steve Oedekerk in Ace Ventura – Missione Africa e poi, sotto la regia di Ben Stiller, recita assieme a Matthew Broderick, in Il Rompiscatole, per tornare poi nuovamente sotto la regia di Tom Shadyac in Bugiardo Bugiardo.
Gli ultimi anni del millennio lo vedono alle prese con le sue prime produzioni semi drammatiche. Compare infatti nel cult di Peter Weir The Truman Show, dove interpreta il protagonista inconsapevole di un reality show in cui si racconta, in tempo reale, la sua intera vita e che pare abbia dato il via al fenomeno sempre più diffuso (ora anche troppo) dei reality show. Nel 1999 inoltre, corona il sogno di interpretare il suo comico preferito, Andy Kaufman, con il quale tra l’altro condivide la data di nascita. Miloš Forman già autore di capolavori come Amadeus e Qualcuno volò sul nido del cuculo, lo sceglie infatti come protagonista di Man on the Moon. Per entrambi i ruoli si guadagnerà il Golden Globe come Migliore Attore.
Nel frattempo partecipa, come ospite, a decine di programmi TV e talk show americani tra i più famosi e si rende ulteriormente celebre per la sua assoluta imprevedibilità. Con lui nulla mai come dovrebbe effettivamente andare e anche un programma, solitamente pacato, come il David Letterman Show, diventa un pretesto per portare al pubblico la sua totale esuberanza. Basti pensare a cos’è successo quando, alle porte del nuovo millennio, quando il presentatore, prima di terminare l’intervista, gli ha chiesto che piani avesse per festeggiare l’arrivo del 2000…
Nel nuovo millennio, Jim Carrey è ormai un attore comico affermato e apprezzato e la sua carriera cinematografica continua in ascesa. Negli anni successivi lavorerà con nuovi registi e produttori, ma tornerà anche a recitare sotto la regia di vecchi amici. I fratelli Farrelly lo scritturano per il ruolo di Charlie in Io, me & Irene, un pacato e gentile agente affetto da schizofrenia, malattia che, nei momenti di maggior stress, prende il sopravvento, portando alla luce Frank, uno scatenato alter-ego che si rende autore di mille guai. Tom Shadyac lo vuole nuovamente come protagonista in un nuovo film, Una settimana da Dio che, nel 2003, ottiene un successo strabiliante incassando quasi 500 milioni di dollari. Viene inoltre selezionato da Ron Howard che lo trasforma ne Il Grinch, diventato un vero e proprio classico di Natale.
Continua ad esserci naturalmente spazio anche per ruoli più seri. Lavora, assieme a Kate Winslet, nel controverso Se mi lasci ti cancello, di Michel Gondry, che, a suo dire, gli apre gli occhi sulle sue relazioni passate. Viene inoltre ingaggiato da Frank Darabont, regista di splendide opere come Le ali della libertà e Il miglio verde (entrambi tratti dai racconti di Stephen King). Il regista lo scrittura per The Majestic, in cui interpreta uno sceneggiatore che, colpito da amnesia dopo un incidente, viene scambiato per un eroe di guerra disperso da anni.
Lavora, inoltre, nuovamente con Joel Schumacher (senza Tommy Lee Jones, stavolta, esattamente come giurato dal regista) che lo rende protagonista di un thriller, Number 23, in cui interpreta Walter Sparrow, un accalappiacani ossessionato da un libro che sembra raccontare il suo passato e costantemente collegato al numero 23, che lui continua a vedere ovunque.
Naturalmente, i film per famiglie sono quelli in cui rende il massimo. Lo vediamo, diretto da Brad Silberling, nei panni del Conte Olaf in Lemony Snicket – Una serie di sfortunati eventi (il suo ruolo verrà poi “trasferito” a Neil Patrick Harris nella serie TV Netflix omonima). Veste i panni di Carl Allen in Yes Man, un film tratto da una storia vera, in cui il protagonista si impegna, dopo un periodo di profonda depressione, a dire sempre “Sì” alle richieste che gli fanno, finendo talvolta in situazioni imbarazzanti, ma scoprendo così un nuovo lato della sua vita.
Robert Zemeckis lo scrittura, nel 2009, per A Christmas Carol. La classica storia di Natale viene raccontata, dal regista di Ritorno al Futuro e Benvenuti a Marwen, con la tecnica della motion graphic e Jim Carrey, oltre al ruolo del protagonista Ebeneezer Scrooge, interpreta anche quelli dei tre fantasmi oltre ad altri personaggi minori.
Negli anni successivi l’attore cade in una profonda depressione, a causa del suicidio di Cathriona White, ex compagna dell’attore che si è tolta la vita in seguito alla fine della loro relazione. Questo brutto periodo, costringe Jim Carrey a rifiutare molte occasioni di lavoro e a diradare comunque i suoi impegni. Lo stesso autore ha poi dichiarato in alcune interviste di esserne uscito, anche se con una certa difficoltà.
Nell’ultimo decennio lo vediamo allevare pinguini in I Pinguini di Mr. Popper, o nel ruolo del Colonnello Stelle e Strisce in Kick-Ass 2. Torna inoltre a intepretare Lloyd in Scemo & più Scemo 2, diretto nuovamente dai fratelli Farrelly. Il film lo vedrà tornare a recitare con Jeff Daniels, nel ruolo di Harry, dopo vent’anni esatti dalla produzione del primo episodio.
Più di recente, oltre al ruolo del Dr. Eggman in Sonic – Il film, Carrey è tornato a raccontare il suo rapporto con il suo idolo Andy Kaufman e in particolar modo della sua interpretazione dell’attore comico nel biopic Man on the Moon (lo puoi acquistare qui). Il vasto materiale del backstage, mai rilasciato, è stato oggetto di un interessante documentario originale Netflix, in cui l’attore si espone in prima linea su quanto si sia spinto in la pur di arrivare ad un’interpretazione perfetta.
L’attore è stato impegnato anche in una serie TV, Kidding – Il fantastico mondo di Mr. Pickles, andata in onda su Sky Atlantic dal 2018 fino allo scorso Agosto. Lo show racconta la storia di un presentatore televisivo di programmi per bambini che viene molto apprezzato dagli stessi e dai loro genitori. Nonostante la fama e la capacità di sostenere un vero e proprio impero di branding, il protagonista si ritroverà a dover affrontare una tragedia personale e una complicata vita familiare.