Daniel Day Lewis non è un attore qualsiasi, è l’attore che incarna il volto del cinema. Le sue interpretazioni sono enormi, importanti e mai una passeggiata, ma lui ha vinto ben 3 Oscar, conosciamo questo mito!
Daniel Day Lewis è un attore britannico (e quindi con un accento che gli conferisce ulteriore fascino), nasce a Londra il 29 Aprile del 1957.
L’arte nella sua famiglia non è mai mancata, suo padre era uno scrittore e poeta, la madre invece un’attrice teatrale, a sua volta figlia d’arte. Nonostante il talento sconsiderato di Daniel Day Lewis, che potrebbe essere tranquillamente paragonato a quello di un Robert De Niro, la sua filmografia non sovrabbonda di lavori, sono infatti poco più di 20, ma come si dice? E’ la qualità che conta!
Infatti il nostro attore ha lavorato con registi di spicco come Steven Spielberg, Martin Scorsese e il caro Paul Thomas Anderson con il quale ha fatto doppietta con Il Petroliere e Il fino nascosto. Quest’ultimo resta l’ultimo lavoro in cui abbiamo visto Daniel Day Lewis e risale al 2017, dopodiché, ahimè, ha annunciato il suo ritiro dalla scena cinematografica.
Dal momento che i film non sono innumerevoli, ma hanno ruoli prestigiosissimi, vedremo nel dettaglio 5 film in cui si può racchiudere l’anima artistica e professionale di questo meraviglioso attore.
-
Il mio piede sinistro – Jim Sheridan
Questo film del 1989 è importante non solo perché l’attore ha portato a casa il primo Oscar come migliore attore, ma anche per il ruolo da interpretare. Trattasi, infatti, della storia di Christy Brown, tredicesimo figlio di una famiglia di operai, che nasce con una grave malformazione: l’unico arto funzionante in tutto il suo corpo è il piede sinistro, con il quale imparerà a scrivere e a dipingere.
Daniel Day Lewis, per entrare in sintonia con il personaggio che stava interpretando, ha letto diversi libri scritti su di lui ed ha imparato a scrivere con il piede sinistro. Diciamocelo, se non lui, chi poteva meritare l’Oscar ?
2. Gangs of New York – Martin Scorsese
Qui è bene raccontarti prima una curiosità: verso la fine degli anni ’90, dopo un Oscar vinto e varie candidature anche ai Golden Globe, Daniel sceglie di prendersi un periodo di pausa, ritirandosi a Firenze e trovando un impiego come calzolaio di scarpe VIP. Sarà proprio Martin Scorsese a convincerlo a tornare sul grande schermo, e Martin ottiene sempre quello che vuole! Infatti nel 2002 lo rivediamo sul grande schermo nei panni del brutale “Bill il macellaio” insieme a Leonardo Di Caprio. L’interpretazione gli vale una nuova candidatura agli Oscar, quell’anno però toccò a Danzel Washington.
3. Il Petroliere – Paul Thomas Anderson
Arriviamo qui ad un momento della carriera di Daniel Day Lewis, a mio parere, altissimo. Paul Thomas Anderson (che siamo tutti d’accordo essere il miglior regista in circolo) ha estrapolato la vera e propria magnificenza di Daniel, un salto di qualità che non è solo fine a se stesso, ma si estende proprio alla concezione dell’essere attore e non fare l’attore. Ed è ne Il Petroliere che Daniel Day Lewis incarna lo sguardo del cinema.
Uscito nel 2007, il film narra le vicende di gloria e rovina di Daniel Plainview, un petroliere che nella sua vita si è dedicato interamente a costruire un’ingente fortuna, sfumatagli tra le mani fino a portarlo alla disperazione.
Un film di spessore fuori dai limiti, tra i più importanti di questo millennio, valse ben 8 statuette, tra cui, naturalmente, l’Oscar al nostro fenomeno come migliore attore. E siamo a 2.
4. Lincoln – Steven Spielberg
Dopo un film come Il Petroliere, potremmo non aspettarci di più dal nostro attore, e infatti probabilmente è in assoluto il suo ruolo migliore, ma l’interpretazione del presidente degli Stati Uniti Abraham Lincoln, nel celebre film del 2012, ci mostra ancora un altro lato importante di Daniel, che gli vale infatti il terzo ed ultimo Oscar della sua carriera, ed è proprio per questo che bisogna ricordare questa pellicola. Nel momento in cui sembrava essere saturo, completo, c’è ancora un altro picco di successo!
5. Il filo nascosto – Paul Thomas Anderson
Ebbene, non me ne vogliate, ho tolto spazio a qualche altro regista, ma come non focalizzare l’attenzione sul film, uscito nel 2017, che ha segnato l’addio (ancora non superato) di Daniel Day Lewis al cinema? E che addio!
Etica, estetica, violenza fisica e psicologia, Il filo nascosto ha messo i brividi a tutti gli amanti della Settima Arte. Ryan Woodcock è uno stilista britannico di spicco, tanto austero e distaccato che sembra non aver bisogno di nulla, nemmeno dell’amore. Tuttavia la sua musa ispiratrice lo ama, tanto da trovare modi di non farsi lasciare, e in che modo? Scoprendo il momento in cui è vulnerabile, gli attimi in cui si ammala, i quali diventeranno sempre più frequenti perché provocati da ella stessa. Eccolo il filo nascosto, la violenza messa nell’amore, a volte, che nessuno vede, ma che uccide.
Questo ruolo di chiusura di Daniel Day Lewis, oltre a confermare quanto sia immenso, ci lascia anche con un vuoto a pensare che tale grandezza sarà impossibile vederla di nuovo.
Daniel Day Lewis – Vita privata e curiosità
Entriamo ora nella sfera più intima dell’attore che è sposato da ben 24 anni con l’attrice Rebecca Miller che ha conosciuto sul set de Le seduzioni del male. Da lei ha avuto 2 figli: Ronan e Cashel.
Tuttavia, prima di questo lungo e felice matrimonio, l’attore è stato legato per 6 anni alla bellissima Isabelle Adjani (che ricordiamo per Possession di Andrzej Zulawski) con la quale ha avuto un figlio, riconosciuto dopo la rottura tra i due.
Nonostante un equilibrio giusto tra riflettori, successo e carriera, abbiamo diverse curiosità su Daniel Day Lewis, la maggior parte riguardano i suoi lavori. Infatti l’attore ha un atteggiamento quasi maniacale nel prepararsi per le varie interpretazioni, vediamo fino a dove si è spinto!
Il naso rotto sul set di Gangs of New York: ebbene sì, Leonardo di Caprio ci è andato giù pesante sulle scene di affronto nel film, fino a spezzare il naso al suo collega, che ha continuato a recitare tranquillamente nonostante il dolore.
Il fantasma del padre in Hamlet: Daniel Day Lewis ha recitato anche a teatro, e si racconta che durante una scena di Hamlet al National Theatre di Londra, scappò dal palco, impaurito, perché aveva avuto la sensazione che stesse parlando con il padre, morto precedentemente per un tumore al pancreas.
La sconsiderata preparazione per L’ultimo dei Mohicani: per addentrarsi in questo ruolo, Daniel ha imparato a seguire e scuoiare animali, a sparare e a costruire canoe! La sua fissazione è stata così smodata che Ben Stiller ne ha fatto anche una parodia!
Le due notti in prigione per In the name of the father: Daniel Day Lewis ha ricevuto 3 Oscar, ma le nomination sono state 5. I due Oscar mancati sono andati, come detto prima a Danzel Washington e a Tom Hanks per Philadeplhia nello stesso anno in qui uscì In the name of the father per il quale l’attore si è fatto chiudere in una cella per due giorni e due notti senza bere né mangiare.
Non si è lavato durante le riprese di The Crucible: non conferme dirette dell’attore, ma pare che secondo The Guardian, durante la lavorazione di The Crucible sia rimasto su un’isola del Massachussets da solo, senza acqua e corrente, con la conseguente impossibilità di potersi lavare!
Bene, abbiamo parlato un bel po’, ma per la rubrica di oggi parliamo di un attore che non rivedremo sul grande schermo, ed è giusto dargli l’importanza che si merita. La cosa eccezionale di Daniel Day Lewis è che accostato ad un grande successo, abbiamo la riservatezza e addirittura un distacco dalla fama, l’abbiamo visto con la pausa toscana e con il recente addio. Il cinema ci regala tante emozioni, e speriamo di vedere un concentrato così potente anche in un futuro!