“È la fine del mondo? Uno strano nuovo pianeta sta precipitando verso la Terra! Gli scienziati dicono: Solo un miracolo ci può salvare!”
Sicuramente, già dopo poche note della canzone dei Queen ti sarai sentito trasportare nel lontano e colorato sistema di Mongo, popolato da strani e variopinti personaggi, in compagnia dell’affascinante principessa Aura, della coraggiosa giornalista Melody Anderson e dell’eroico Flash Gordon, protagonisti del film cult pop omonimo degli anni 80 che quest’anno compie quaranta anni; ma andiamo a scoprire qualcosa di più su questo iconico personaggio protagonista di innumerevoli avventure, iniziate nel lontano 1934…
Un pò di storia…
Per contrastare il successo ottenuto con le storie a fumetti fantascientifiche che avevano come protagonista Buck Rogers, la King Features nel 1933 indice un concorso interno tra i suoi collaboratori per creare un personaggio che riuscisse ad accapararsi l’affetto dei lettori, gara che viene vinta da Alex Raymond e dal suo Flash Gordon, eroe che vede il suo debutto con tavole domenicali, diventate poi giornaliere, il 7 gennaio del 1934 e proseguirà fino al 1944. Per leggere le avventure dell’eroe spaziale in Italia dovemmo attendere il 14 ottobre 1934, quando sulle pagine de L’Avventuroso compaiono le prime avventure di Gordon Flasce.
Fino alla chiusura ufficiale della serie a fumetti, avvenuta nel 2003, si sono avvicendati numerosi autori alla realizzazione di Flash Gordon, tra cui Don Moore, Austin Briggs, Dan Barry e l’ultimo è stato Jim Keefe, unico autore che la King Feature Syndicate continua a ristampare. Se sei alla ricerca di volumi a fumetti dedicati a Flash Gordon, puoi trovarli su Editoriale Cosmo o su Amazon.
Per riguadagnare attenzione da parte degli adulti sui serial, Universal iniziò a produrre degli episodi ispirati dalle strisce di Flash Gordon della durata di circa venti minuti che venivano proiettati nei cinema per una settimana; il finale di ogni episodio era aperto, in modo da stimolare la curiosità degli spettatori e spingerli a tornare al cinema la settimana successiva. Con Buster Crabbe nei panni di Flash, il primo serial era composto da tredici episodi che ebbero un costo elevato stimato in circa un milione di dollari, cifra davvero alta per l’epoca.
Con l’intento di risparmiare, la Universal riciclò diversi elementi da film precedentemente prodotti, come la torre di Frankenstein del 1931 che diventò gli interni del palazzo di Ming, ma furono riciclate anche diverse musiche provenienti da altre pellicole, ad esempio da L’uomo invisibile del 1933 o da The black cat del 1934. Nel 1937 il serial fu riproposto come in una versione della durata di 72 minuti, riedito nel 1949 con il titolo Rocket Ship, mentre la versione per la Tv arrivò nel 1969 e si intitolava Spaceship to the Unknown; In Italia uscì negli anni ’80, in DVD nel 2006.
Nel 1938 arrivano i 15 episodi che compongono Flash Gordon alla conquista di Marte e nel 1940 Flash Gordon il conquistatore dell’Universo (12 episodi), sempre interpretati da Buster Crabbe, in Italia entrambi disponibili in DVD dal 2006. In radio dal 1935 al 1940 Flash Gordon è stato protagonista di un popolare programma radiofonico.
Nel 1954 si ha la prima serie Tv dedicata al giocatore dei New York Jets, la più moderna invece risale al 2007, mentre le serie animate sono state tre: The New Adventures of Flash Gordon nel 1979 e 1982, I difensori della terra nel 1987 e Flash Gordon nel 1996. Naturalmente anche il mondo videoludico ha dedicato dei titoli all’eroe spaziale: Flash Gordon nel 1983 e nel 1986, Defender of the Earth nel 1990 e Flash Gordon- Il rapimento di Dale nel 1994. Anche il porno ha pensato a Flash Gordon con Flesh Gordon Andata e ritorno…dal pianeta Porno (Flesh/carne), una parodia erotico demenziale del 1974. Secondo i rumors, Taika Waititi dovrebbe dirigere un film animato su Flash Gordon.
https://www.youtube.com/watch?v=RPP_2apzZkI&list=PLfBLPeUB0J9m1VMhWETZfwgiMX9HVWDi4
Il film cult pop degli anni ’80
Anche se si è sempre pensato che Dino de Laurentiis avesse acquistato i diritti di Flash Gordon per creare una pellicola che potesse contrastare il successo di Star Wars, in realtà lui li acquisì agli inizi degli anni ’70 e corteggiò a lungo Fellini per fargli realizzare il film, ma il grande regista perse fin da subito l’interesse per la storia. Dopo aver subito il rifiuto anche da parte di Sergio Leone, insoddisfatto da Nicholas Roeg colpevole, secondo il produttore, di dare un tono troppo serio ad una storia che lui vedeva in maniera più fumettistica, alla fine De Laurentiis sceglie Mike Hodges, il quale aveva diretto The terminal man, tratto da un romanzo di Michael Crichton.
Per la sceneggiatura De Laurentiis non ebbe dubbi e optò per il suo collaboratore dai tempi de I tre giorni del condor con Robert Redford Lorenzo Semple Jn, già autore di King Kong del 1976, ma soprattutto noto per la sua collaborazione fortunata con la serie stra fumettistica degli anni sessanta Batman e di cui possiamo ben vederne le influenze guardando Flash Gordon. Per i costumi e la scenografia De Laurentiis rimase legato alla tradizione italiana non lesinando negli investimenti e dette la responsabilità al ben noto Danilo Donati, ma il budget di 35 milioni di dollari, con cui si è dovuto coprire ben 31 settimane di riprese, 14 in più rispetto a qulle previste, permise al produttore di richiamare nomi noti per comporre il cast, anche se per i protagonisti principali si dovette accontentare.
Ad una leggenda dello schermo come Max Von Sydow nel ruolo dell’imperatore Ming, si unirono comprimari di talento come Timothy Dalton, Topol o Brian Blessed, e star italiane dall’indubbio fascino come la compianta Mariangela Melato e Ornella Muti, ma per il personaggio di Flash Gordon fu scelto il modello di Playgirl Sam J. Jones (inizialmente fu proposto a Kurt Russell e ad Arnold Schwarzenegger) che ottenne una candidatura ai Razzie Awards per questa interpretazione, e per quello della giornalista Dale Arden fu scelta Melody Anderson, un’attrice canadese proveniente dalla Tv il cui unico ruolo di spicco fu quello in Flash Gordon.
La colonna sonora fu curata dai Queen, i quali pubblicarono l’album omonimo l’8 dicembre del 1980, ma l’accoglienza non fu delle migliori anzi, per alcuni critici fu un vero fallimento, il primo di alcuni insuccessi che seguiranno negli anni successivi.
“E’ come sulla terra, anche qui è pieno di matti!”
Il malefico imperatore Ming ha deciso di distruggere la terra così, tramite una potente tecnologia, inizia a bombardare il pianeta con meteoriti. Durante una di queste pioggie meteoriche, viene colpito un aereo su cui viaggiano il giocatore dei New York Jets Flash Gordon e la giornalista Dale Arden, i quali sopravvivono all’incidente e si ritrovano nella casa del dottor Zarkov, ex consulente della Nasa. Con un inganno, lo scienziato riesce a portare Flash e Dale su suo razzo spaziale e il gruppo atterra nel lontano sistema di Mongo dove vengono portati al cospetto dell’imperatore Ming.
Infatuato di Dale, Ming condanna a morte Flash che era intervenuto per salvarla da una violenza ma la giovane principessa Aura, colpita dal fascino dell’umano, riesce a salvarlo e, insieme, fuggono dal palazzo dell’imperatore. Con un amplificatore del pensiero Flash riesce a contattare Dale e il dottor Zarkov, il quale ha subito un lavaggio del cervello, ma entrambi vengono intercettati dagli uomini falco e portati sulla città volante di Vultano prima che possano raggiungere la navicella.
Intanto Flash e Aura intanto finiscono sul mondo di Arborea, regno del Principe Barin, innamorato della principessa, la quale chiede al giovane di proteggere Gordon mentre lei rientra al palazzo di suo padre ma il giovane Barin, colmo di gelosia, sfida Flash a superare il temibile rito di iniziazione; con un imbroglio l’umano riuscirà a fuggire e verrà inseguito dal principe, ma entrambi finiranno nelle mani degli uomini falco e verranno condotti davanti al re Vultano e costretti a sfidarsi a duello. Aura, una volta rientrata al palazzo di Ming, viene costretta con la tortura a rivelare il luogo dove si nasconde Flash e viene inviato il generale Klytus per ucciderlo, ma finirà sconfitto per mano dell’umano e del principe Barin.
Vultano, impaurito dall’uccisione del generale che scatenerà la sicura rappresaglia da parte di Ming, lascia la città volante insieme ai suoi uomini falco, lasciando Flash e i compagni al loro destino. Ben presto l’imperatore li raggiunge e, dopo aver offerto il dominio della terra a Flash e quest’ultimo ha rifiutato, Ming porta con sè Dale, Zarkov e Barin e distrugge il pianeta, convinto di aver ucciso anche Gordon non sapendo invece che è riuscito a fuggire grazie ad una moto-razzo poco prima dell’esplosione e a raggiungere Arborea.
Nel mondo boscoso Flash trova il re Vultano e gli uomini falco, i quali si uniscono per combattere contro l’imperatore Ming, impegnato nell’organizzazione del suo matrimonio con Dale, riuscendo a conquistare l’aerogibile Aiace che poi verrà fatto precipitare sul palazzo dell’imperatore in modo da distruggere la barriera che lo protegge e permettere all’esercito di Vultano di invaderlo. A bordo dell’Aiace, Flash riesce ad uccidere Ming con lo sperone dell’aerogibile, impedendo il matrimonio di Dale e salvando Mongo dalla tirannia dell’imperatore.
Il finale è aperto, forse nella speranza di un sequel, infatti vediamo una mano che raccoglie l’anello di Ming e in sottofondo la risata maligna dell’imperatore…
Da molti considerato un b-movie, o persino un trash movie, da altri un colossal di fantascienza ultra pop, è indubbio però che Flash Gordon conservi dopo quaranta anni un fascino fumettistico moderno, un degno antenato di tutte le saghe Marvel anche se, come altri titoli, la sua importanza è stata rivalutata nel tempo. Colori esagerati, musiche pop rock, costumi stravaganti e ingegnosi effetti speciali, che si possono rivivere in pieno con la versione in 4k che puoi trovare cliccando qui, o puoi gustartelo su Amazon Prime Video.