Kiki – Consegne a domicilio: con questo film Hayao Miyazaki torna alla carica e affronta il tema della pubertà nel mondo femminile e lo affronta in modo decisamente audace, se pensiamo soprattutto a quello che un qualsiasi bambino occidentale potrebbe aspettarsi da un film d’animazione.
Questo adorabile anime, che rientra tra i classici intramontabili dello Studio Ghibli come Il mio vicino Totoro, unisce in maniera assolutamente perfetta elementi di fantasia ad elementi di assoluta quotidianità. Il tema principale è quello della crescita della protagonista e del rapporto con il suo corpo.
Chi è Kiki?
Kiki è una giovane strega, tranquilli niente di sinistro all’orizzonte. La ragazzina, avendo raggiunto i 13 anni, come vuole la tradizione, deve lasciare il nido per affrontare una sorta di tirocinio per la stregoneria.
Lascia la casa e la sua famiglia ma fortunatamente non viaggia del tutto da sola, a farle compagnia c’è il suo gatto Jiji. Approdando in una solare cittadina sul mare, finisce per alloggiare nella mansarda di una gentile fornaia, per la quale inizia un servizio di consegne via scopa.
La trama rimane molto leggera e possiamo dire che esiste a malapena, ma sotto di essa, tra i colori estremamente saturi e animazioni meravigliose, il film ti guida in un tour verso lo sguardo femminile, verso problematiche come l’indipendenza, l’insicurezza e persino il rapporto con il proprio corpo.
Quello che vediamo nello schermo è un mondo alternativo creato dal regista Hayao Miyazaki, un’Europa degli anni ’50 in cui non è mai avvenuta nessuna guerra mondiale, un’Europa che viene riempita di energia, colore e vita.
Esteticamente Kiki – Consegne a domicilio è il lavoro di Miyazaki che più si avvicina a La città incantata ma, allo stesso tempo, possiamo anche dire che è quello che rimane decisamente più accessibile agli spettatori occidentali; il viaggio di Kiki viene raccontato con fascino e umorismo, senza alcuno sforzo. Una narrazione stranamente molto affine allo stile Disney che lo spettatore occidentale conosce molto bene.
Kiki – Consegne a domicilio è un dolce abbraccio sotto forma di pellicola.
Hayao Miyazaki sembra avere due modalità per raccontarti delle storie: con una, come succede per Principessa Mononoke e Laputa – Castello nel cielo, ti propone meravigliose avventure per meditare e farti pensare; con l’altra, come per Il mio vicino Totoro e Ponyo, ti fa vivere meravigliose avventure per confortarti e farti sentire meglio; Kiki appartiene sicuramente a questa seconda categoria.
Non è una cosa celata il fatto che Hayao Miyazaki sia affascinato dalle culture europee. Se andiamo a vedere nella sua filmografia non possiamo non notare che la maggior parte dei suoi film sono basati sulla letteratura europea, in questo caso sembra un miscuglio tra i Borrowers, La sirenetta ed Alice nel paese delle meraviglie.
E’ innegabile che i mondi che crea con la sua matita siano spesso influenzati da posti in cui lui stesso è stato e dagli usi e costumi che conosce e con cui si è confrontato. La città dove approda la streghetta ricorda moltissimo Stoccolma, nonostante il materiale di partenza sia Giapponese, per la precisione di Eiko Kadono.
Come sono le streghe? Non sono né vecchie né malvagie e, come ha già fatto l’autore di fantasy Terry Pratchett, anche qui vengono rappresentate come giovani donne laboriose, pratiche e versatili, membri inestimabili delle loro comunità. La madre di Kiki all’interno del suo paesino è indispensabile per la creazione di pozioni e medicinali così come Kiki lo sarà per la sua nuova città adottiva. Nel panorama dello Studio Ghibli Kiki non è l’unica strega, ci saranno anche ne La città incantata con Yubaba e Il castello errante di Howl.
Seguendo la avventure di Kiki possiamo vedere come Miyazaki voglia concentrarsi su come l’autostima sia qualcosa che cresce nel tempo: le tue passioni possono dissiparsi dopo alcuni colpi duri da digerire.
Tutti vorremmo occuparci di un lavoro in cui siamo fin da subito bravi, che amiamo e grazie al quale sappiamo perfettamente che direzione stia prendendo la nostra vita, ma molto spesso nella realtà questo non accade.
Potrebbe non essere così profondo come altri lavori di Miyazaki di alto livello, ma Kiki fa decisamente il suo lavoro. È un film piacevole da guardare, è un film accessibile anche per gli adulti e funziona davvero bene anche come terapia emotiva.
Le tematiche e la morale dietro a Kiki – Consegne a domicilio hanno chiaramente avuto un impatto forte qui in occidente. Kiki – Consegne a domicilio è stato il primo film dello Studio Ghibli ad essere comprato e doppiato e distribuito dalla Disney per gli USA nel 1997. Kiki – Consegne a domicilio è sicuramente un film che vale la pena guardare e rivedere anche quando ormai si vive nel mondo degli adulti.