Da oltre dieci anni l’Associazione Mattador nata per continuare idealmente i sogni e i progetti di un ragazzo di multipli talenti che ci ha lasciato troppo presto, ha dato tramite il suo Premio e le sue attività formative grandi occasioni a tanti altri ragazzi che aspirano a fare del cinema la propria professione. Tutto quanto è stato fatto in questi quasi undici anni è stato ispirato dalle passioni e dal pensiero di Matteo Caenazzo, giovane triestino diplomato in decorazione pittorica al Liceo artistico Nordio e formatosi in Tecniche Artistiche e dello Spettacolo all’Università Ca’ Foscari di Venezia, scomparso prematuramente nel giugno 2009. La missione di Mattador è stata sempre quella di far emergere e valorizzare nuovi talenti dai 16 ai 30 anni, offrendo loro la formazione nei mestieri del cinema. Il Premio Mattador è reso possibile grazie al contributo di MIBAC Direzione Generale Cinema, Regione Friuli Venezia Giulia, TurismoFVG, Comune di Trieste, Fondazione Kathleen Foreman Casali di Trieste, a donazioni private e quote associative.
Record di lavori per una giuria speciale di Mattador
L’attuale situazione ha stravolto modalità e tempi di lavoro di ogni settore, e ha imposto anche a chi lavora nel campo della cultura un radicale cambio di rotta. Tutto il comparto ha dovuto reinventarsi completamente e rapidamente e anche Mattador ha affrontato un digital shift non da poco, portando con successo tutta la propria attività online: dai workshop alla ricezione dei lavori. Nella speranza di poter tornare presto a un confronto diretto tra finalisti e tutor, questa undicesima edizione prosegue nella sua inedita modalità a distanza, forte della grandissima adesione ricevuta dai partecipanti, che quest’anno ha toccato il suo personale record. Nel video la presentazione della scorsa edizione 2019. Ci saranno molti spunti su cui riflettere a parer nostro.
Sono 277 gli aspiranti sceneggiatori.
Ancora non sappiamo se tra i quasi trecento lavori pervenuti quest’anno ci sarà anche qualche racconto di questi primi quattro mesi del 2020, caratterizzati dal confinamento casalingo, dal sistema sanitario sotto pressione e da restrizioni che mai dal dopoguerra ad oggi avevamo vissuto. Ce lo diranno a breve i quarantotto lettori di Mattador dopo la lettura dei ben duecentosettantasette lavori arrivati, tra cui centoquattro soggetti, quarantasei sceneggiature di lungometraggio, centosei sceneggiature di cortometraggio e ventuno sceneggiature disegnate. Numeri davvero lusinghieri anche quest’anno e che confermano la crescita di popolarità del Premio Mattador tra i giovani.
Annunciata la Giuria 2020 di Mattador
Una volta che verrà individuata la rosa dei lavori migliori, sarà compito della Giuria decidere chi staccherà il biglietto per il viaggio verso la carriera cinematografica sperata. E siamo lieti di annunciare anche i nomi di chi avrà l’onore e l’onere del giudizio di questa speciale edizione di Mattador, che sarà presieduta dalla regista Wilma Labate, a cui si affiancano Armando Fumagalli (direttore Master in International screenwriting and production Università Cattolica, Milano), Andrea Rocco (consigliere amministrazione Cineuropa – Bruxelles), Tamara Prandi (story editor, delegato di produzione Cattleya) e Sara Cavosi (sceneggiatrice, autrice teatrale e radiofonica). L’Associazione è particolarmente soddisfatta di contare tra i membri della Giuria, a partire dallo scorso anno, alcuni vincitori delle scorse edizioni del Premio, come nel caso di Cavosi, a conferma dell’effettiva importanza che Mattador ha per la carriera professionale dei suoi finalisti. Oltre ad avere una maggiore visibilità ed iniziare un percorso splendido, chi vincerà l’undicesima edizione vincerà un premio non di poco conto; si aggiudicherà un’opera d’arte. Come ben sai la cinematografia è definita da tutti la settima arte; perciò, oltre ad aggiudicarsi il premio, il vincitore verrà omaggiato di una delle opere di un’artista nostrana famosa a livello internazionale, Sabrina Mezzaqui. Infatti, già nel 2019 questo il connubio tra il premio Mattador e l’arte ha sortito un effetto senza precedenti. A Trieste venne allestita una mostra al Museo Revoltella che espone le opere pensate dagli artisti per Mattador e ispirate al percorso artistico di Matteo Caenazzo, cui il Premio è dedicato.