Oggi ti vogliamo parlare di GLOW e dei motivi per cui se non l’hai ancora vista devi assolutamente correre ai ripari.
Se hai letto l’articolo della nostra rubrica Donne dietro la telecamera su Linn Shelton probabilmente il nome ti suona già familiare: Alcuni episodi di GLOW sono infatti stati diretti da lei e tra gli attori figura il suo compagno Marc Maron. La serie è invece una creazione di Liz Flahive e Carly Mensch uscita in esclusiva per Netflix.
La prima stagione è disponibile sulla piattaforma a partire dal 23 giugno 2017, è composta da tre stagioni e siamo in attesa della quarta.
Di cosa parla GLOW?
GLOW, acronimo di Gorgeous Ladies of Wrestling, è un racconto fittizio su una vera serie di wrestling anni ’80. Cosa succede? Nella Los Angeles dei primi anni ’80 seguiamo la storia di Ruth, attrice in difficoltà sia per quanto riguarda la vita privata che quella lavorativa. Innumerevoli sessioni di casting, ma nonostante il talento, nel panorama che la circonda mancano proprio ruoli sostanziosi per le donne. Senza nessun motivo logico entra a far parte di una lega di wrestling femminile non professionista gestita da un regista di film horror di mezza età. Ruth non ha alcuna esperienza nella lotta e il mondo del wrestling è ciò che le è più lontano, nonostante tutto questo quello che la spinge a intraprendere questa strada è la determinazione e la capacità di vedere il potenziale insito nelle cose ogni volta che le si pongono davanti.
Ad una prima occhiata questa scelta potrebbe portare all’affossamento definitivo della carriera di Ruth, ma quando inizia a creare una sintonia anche con le altre atlete della squadra questo timore sembra essere definitivamente cancellato.
Perché vedere GLOW?
GLOW è una commedia che mette molta carne al fuoco, non si fa scrupolo di affrontare tematiche e far vedere cose che la televisione fino a questo momento ha preferito evitare di mostrare, allo stesso tempo riesce però anche a mantenere uno stato di leggerezza senza appesantire il tutto. Molti sono i messaggi progressisti che Flahive lascia all’interno della serie ed hanno come interlocutore per la maggior parte delle volta la stessa Hollywood. Definirlo un GLOW è una boccata d’aria fresca nel panorama delle comedy americane e si guadagna tutto l’amore e il rispetto che possiamo dargli.
Le donne dentro la serie sono vere, vengono rappresentate non in stile Hollywoodiano ma come persone che potresti incontrare veramente andando a fare la spesa (negli anni ’80 eh). Le protagoniste fanno e dicono cose che normalmente in TV non vediamo fare/dire: c’è la donna che allatta e viene morsa dal figlio, dovendo così improvvisare una medicazione con metà una confezione di piselli surgelate. Le donne sovrappeso lo sono veramente, non sono persone che indossano una 44. Insomma sono credibili e riusciamo ad immedesimarci in loro.
https://www.youtube.com/watch?v=xQaCxIJX0J0
Ruth insieme a Brie e alle altre compagne ti trascinano vero le corde del ring, facendoti vedere un mondo che prima non avresti avuto nemmeno la curiosità di voler scoprire.
Con il wrestling e un terribile regista queste donne hanno la possibilità e l’opportunità di esprimere loro stesse sullo schermo televisivo in un modo estremamente potente.
Anche alla vista GLOW non delude affatto, siamo negli anni ’80 ed è quindi obbligatorio avere un’esplosione di colori, lustrini, body scollati e lacca per capelli. Possiamo dire che GLOW è il degno successore di Orange Is The New Black e il passaggio di testimone è totalmente meritato. GLOW è si un racconto corale sulla strada verso il progresso e il successo delle donne nel mondo ma al tempo stesso riesce ad esplorare le loro storie individuali di ogni singolo personaggio. GLOW riesce quindi ad unire alcune sequenze di esibizioni ed allenamenti incredibili con scene di vita quotidiana di chi questi spettacoli li produce.
Sei ancora qui? Cosa aspetti ancora? Metti play su Netflix ed alza a tutto il volume. Noi naturalmente poi vogliamo sapere cosa ne pensi a fine visione.