In questo periodo, soprattutto chi non lavora avrebbe bisogno di Pane dal cielo. Ahimè, ciò non è possibile e si attende sempre qualche comunicato che annunci una ripresa dell’economia con un tocco di magia, quasi come se fosse una favola. In questa atmosfera da mille e una notte che si pone il lungometraggio che ci fa entrare un pò in questa suggestiva cornice dove sogno e spaventosa realtà emergono scontrandosi duramente, quasi senza esclusioni di colpi. Il regista Giovanni Bedeschi produttore, scrittore e direttore de Pane dal cielo dà il suo punto di vista dopo anni di volontariato al fianco dei più poveri e senzatetto:
“In un momento come questo, in cui il monito a restare a casa è purtroppo un privilegio non per tutti, è importante ricordare il valore degli ultimi e contrastare un’indifferenza del cuore che è purtroppo malattia sempre più diffusa”
Con Donatella Bartoli, Sergio Leone, Gigi Piola, Mauro Ramerio e con la partecipazione straordinaria di Paola Pitagora, il film vuole essere una sorta di aprire una finestra come se fosse un altro mondo (in questo caso è quello dei senzatetto), a volte le chiamiamo fiabe, altre volte favole, che portano alla rivelazione di un qualcosa; proprio per questo finché non apriamo gli occhi, la mente o il cuore, l’epifania non ci viene rivelata.
Sinossi Pane dal cielo
Prodotto da Bedeschifilm, Pane dal cielo racconta la storia di un neonato con la quale il regista vuole mettere in luce la difficile condizione degli homeless.
Il bambino, trovato dentro un cassonetto, viene portato da due senzatetto all’ospedale pediatrico. Qui accade qualcosa di straordinario: il neonato sembra essere visibili solo a pochi. Il lungometraggio affronta il fenomeno dei senzatetto che popolano Milano, città rappresentativa del fenomeno che in Italia interessa circa 60mila persone e descrive la realtà degli homeless. Come tutte le fiabe che si rispettino, da quelle ottocentesche a quelle cinematografiche “il miracolo” poteva solo accadere nell’unico giorno in cui tutto può accadere, la magica notte di Natale. Così quella notte del 25 dicembre due clochard, mentre perlustrano la loro zona sentono dei lamenti; gli stessi condurranno i due senza dimora a trovare un neonato dentro un cassonetto. Pur essendo nella condizione più misera si precipitano nel più vicino ospedale pediatrico affinché il pargolo abbia le cure necessarie. Qui accade ciò che il regista vuole: trasporre l’invisibilità del bambino ai dottori così come i senza tetto sono invisibili alla quasi totalità di noi che spesso voltiamo il capo e guardiamo in un’altra direzione. Questo mistero sviluppa così la storia di un bambino visibile solo ad alcune persone: ad una signora benestante e generosa, Ada (Paola Pitagora), Ruben (Gigi Piola), che vive nelle stesse condizioni di Lilli (Donatella Bartoli) e Annibale (Sergio Leone). Come chi non riesce a vedere ed è cieco non nella vista ma nel cuore o nella mente, il neonato è una follia di queste persone tenute ai margini della società. Cosa crea questa differenza tra le persone? Perché solo alcuni possono vedere il bambino? Diventa chiaro che il neonato è portatore di un messaggio che si diffonde rapidamente ed è motivo di cambiamento. Il messaggio del bambino s’insinua in cuori inaspettati: anche in persone che paiono materialiste o responsabili di molte ingiustizie del nostro tempo. E’ una nuova opportunità per tutti: per Annibale e Lilli, così come per tutti gli uomini e le donne.
Produzione e distribuzione Pane dal cielo
L’idea e il soggetto del film sono di Sergio Rodriguez, autore con il quale Bedeschi ha lavorato fianco a fianco per raccontare sul set un mondo complesso. La sceneggiatura è stata affidata a Franco Dipietro che ha abilmente trasformato il soggetto in narrazione cinematografica. Pane dal cielo è distribuito in Italia da Emera Film e all’estero da TVCO che ne ha curato anche la distribuzione in piattaforma Primefilm in collaborazione con Minerva Pictures.