Vi avevamo già parlato in un precedente articolo di La sfida delle mogli, il nuovo film di Peter Cattaneo, che porta sul grande schermo la storia della nascita del primo Military Wives Choir.
Notiamo, a grandi linee, un ritorno sui temi di Full Monty, film esordio di Cattaneo, un successone al botteghino. Purtroppo, da quell’enorme fortuna, il regista non ha mai osato, non si è mai messo davvero in gioco, anzi abbiamo smesso di sentirne parlare.
Nel 2019, però, torna per raccontarci una storia che avuto un particolare successo in Gran Bretagna, oltre ad una risonanza internazionale. Un gruppo di donne, mogli di militari che partono frequentemente per la guerra, trova il modo di sfuggire alla solitudine e alla monotonia dopo l’ennesima partenza dei loro mariti per la guerra in Afghanistan. Guidate da Kate (Kristin Scott Thomas) e Lisa (Sharon Horgan) si lasceranno alle spalle le turbolenze e i continui pensieri, rifugiandosi nel canto. Nessuna di loro era esperta, ma iniziano a mettersi in gioco dopo giorno giorno, facendo scorrere la pellicola sulle note di diverse canzoni come Don’t You Want Me degli Human League, Only You degli Yazoo, Time After Time di Cyndi Lauper, Shout dei Tears for Fear. Il coro avrà un successo tale da essere invitato ad esibirsi al Concerto della Memoria.
La sfida delle mogli: un dolore condiviso è dolore a metà
Kate e Lisa hanno due personalità molto diverse: la prima, moglie del colonnello e madre di un figlio caduto in guerra, è rigida, razionale e lucida ogni ora del giorno. La seconda invece è molto più “alla mano”, vuole intonare i canti senza un minimo di preparazione, senza prendere la nota iniziale, cosa che la farà discutere copiosamente con la sua spalla. Lisa è madre di un’adolescente che non riesce a prendere per nessun verso, compito che invece riuscirà a svolgere sorprendentemente Kate.
Due caratteri contrastanti che rappresentano la tipica coppia complementare. Ne avranno di problemi, soprattutto verso l’epilogo del film, ma riusciranno a capire quanto sia grande e importante ciò che sono riuscite a compiere: dare una speranza, generare un punto di forza in persone che altrimenti avrebbero passato la propria vita contando i secondi e sperando di non ricevere mai una brutta notizia.
La sfida delle mogli: temi e considerazioni
Il film è la prova di quanto una passione possa reinventare noi stessi, soprattutto se condivisa con altre persone. Ed è proprio nel canto che si pone la liberazione di tutta l’angoscia che si accumula conducendo una vita che porta all’instabilità continua. Il canto è urlare ad alta voce la volontà di rinascere, intenzione insita nelle donne che hanno perso davvero i loro mariti sul fronte di guerra e in quelle che rischiano di lasciarsi andare al proprio destino. Il testo della canzone esibita al concerto, infatti, accomuna le frasi delle lettere scambiate tra le varia coppie durante la lontananza, il titolo riprende una frase detta dal figlio di Kate, morto in guerra: quando torneremo di nuovo a ridere.
La sfida delle mogli è un film poco pretenzioso, lineare, senza particolari sforzi di regia. Ancora un volta Cattaneo resta sul low profile. Punto forte è senza ombra di dubbio Kristin Scott Thomas, una garanzia, meravigliosa nella sua interpretazione e pilastro che innalza il livello generale della recitazione nel film. Altro carattere notevole è la scelta di una storia importante, ma c’è sicuramente qualche elemento che manca e che non lo rende un successone al pari del primo film del regista.
La sfida delle mogli – Cenni storici
Come già anticipato, il film parla di una storia vera. In Gran Bretagna nel 2010 due mogli, con lo scopo di proporre un’attività ricreativa per le altre donne con i mariti in guerra, misero su un coro, ingaggiando un professionista (cosa che non vediamo nel film). Col tempo il fenomeno si è ingigantito e nel dicembre 2011 è uscito il primo singolo Wherever you are che doveva essere il brano di celebrazione del Natale in Inghilterra. Fu un vero e proprio successo, tanto che la notizia arrivò anche in Italia. Il ricavato ottenuto dalla diffusione del singolo, fu devoluto in beneficenza e diede lo slancio alla Military Wives Choir Charity, una fondazione a sostegno di tutte le mogli militari.