Il mio grande amico Dude è una serie disponibile su Netflix dal 13 gennaio. E’ divertente, sentimentale ed intelligente e, in otto episodi della durata di appena 23 minuti ciascuno, racconta le disavventure e le paure di Noah un ragazzino affetto da una grave ansia sociale, alle soglie dell’adolescenza ed accompagnato da un “sostenitore” davvero speciale: un cane di supporto emotivo di nome Dude.
Come al solito, il titolo della serie in italiano è stato tradotto davvero male! The Healing Powers of Dude è il titolo originale di questa carinissima serie TV, che avrebbe potuto tranquillamente intitolarsi I poteri del mio amico Dude o ancora I poteri terapeutici del mio Dude (Dude in inglese significa “amico“, ndr) e invece no, i cervelloni che adattano i titoli per l’Italia hanno spremuto le meningi per uscirsene con “Il mio grande amico Dude“. Wow. Notevole.
Noah, interpretato da Jace Chapman (realmente affetto da ansia sociale), è affiancato da due amici: Simon, Mauricio Lara che indossa i panni dell’amico eccentrico, comico e sensibile visto e rivisto in diverse serie adolescenziali e Amara, la bravissima Sophie Jaewon Kim realmente affetta da distrofia muscolare e che interpreta un personaggio veramente ben scritto, forte, intraprendente ed intelligente, che non si arrende davanti alle difficoltà, ai pregiudizi e agli apparenti limiti che incontra. I due, insieme al cagnolino Dude, che nella serie sentiamo ragionare e crescere insieme al suo amico umano, saranno un piccolo grande esercito con cui l’ansia “mostruosa” di Noah dovrà vedersela in ogni contesto: dalla scuola alle recite, dalle gite ai compiti in classe.
Nelle vesti degli attenti ed apprensivi genitori di Noah: il bel Tom Everett Scott (in pratica il belloccio che in La La Land conquista Emma Stone) e Larisa Oleynik, protagonista della serie Il mondo segreto di Alex Mack, un successo degli anni ’90.
Il mio grande amico Dude è scritta dai coniugi Erica Spates e Sam Littenberg-Weisberg ed è ispirata al loro disturbo di ansia sociale, dunque il racconto è accurato, scorrevole e sincero ed ha il pregio di parlare alle persone di ogni età in maniera semplice e diretta, sdrammatizzando situazioni di forte stress emotivo grazie all’humor di ciascun episodio.
Il cagnolino Dude è sarcastico, tutt’altro che perfetto ed incorreggibile. Apprezzo particolarmente che sia stato utilizzato un meticcio e non un cane di razza e che sia analizzata la psiche dell’amico a quattro zampe man mano che le circostanze variano e si fanno più complesse. Avrei voluto, però che le scene in cui è protagonista fossero più rilevanti e che fosse accentuato maggiormente l’importante ruolo dei cani di supporto emotivo per chi soffre di questo importante disturbo.
La serie è molto carina ed è ben realizzata, la consiglio assolutamente a tutti! Va premiata, in particolare, l’idea di far lavorare gli attori affetti da disabilità, poiché ci ha fatto conoscere la bravissima Sophie Kim e l’altrettanto promettente Jace Chapman e credo sia giunta l’ora che alcuni ruoli siano affidati ad attori realmente affetti dalle disabilità o dalle problematiche rappresentate che, non soltanto hanno lo stesso diritto di lavorare degli attori normodotati, ma inevitabilmente danno una caratterizzazione unica al personaggio. Non ci sono ancora notizie ufficiali, ma è probabile che la serie sia rinnovata per una seconda stagione!