Storia del nuovo cognome è il nuovo capitolo della serie de L’amica geniale diretta da Saverio Costanzo e tratta dalla tetralogia di Elena Ferrante edito da Edizioni E/O.
Storia del nuovo cognome sarà composto da otto episodi divisi in quattro prime serate. Insieme a Saverio Costanzo ritorna anche il cast che tanto ci ha fatto appassionare durante i primi episodi, in primis le protagoniste Margherita Mazzucco nei panni di Elena e Gaia Girace in quelli di Lila. Saverio lascia spazio in regia ad Alice Rohrwacher per gli episodi 4 e 5, la scrittura invece è affidata allo scrittore Francesco Piccolo insieme a Laura Paolucci e alla stessa Ferrante, l’autrice dei romanzi che hanno venduto milioni di copie in tutto il mondo e che hanno fatto riscoprire la letteratura italiana oltreoceano. In questo secondo capitolo seguiamo Lenù e Lila dopo il matrimonio di quest’ultima, dove avevamo lasciato le due amiche alla fine della prima stagione. Entrambe non vedono una scappatoia, una in un matrimonio che già dai primi minuti si rivela una prigione, l’altra (Lenù) attanagliata dalla divisione sociale che sente tra la vita del rione e quella borghese del liceo classico. Elena non riesce a trovare se stessa né dentro il rione né fuori di esso. Ci sarà poi la vacanza ad Ischia che riuscirà a cambiare entrambe ed il loro rapporto. Sullo sfondo delle vicende intrise di amicizia, amore, bugie e violenza rimane un affresco dettagliatissimo dell’Italia degli anni 50 e 60. Con pennellate nitide riusciamo a vedere ogni aspetto che ha caratterizzato quegli anni intravedendo anche gli aspetti più crudi che molto hanno ancora da insegnare ed ammonire alla nuove generazioni.
Anteprima dei primi due episodi: perché secondo noi la seconda stagione non vi deluderà
Dalla visione dei primi due episodi presentati in anteprima il 21 gennaio presso la sede Rai di Roma in Viale Mazzini, possiamo dire che Storia del nuovo cognome è un racconto sulla maturità delle due amiche: dalla scoperta della sessualità e del proprio corpo fino alle dinamiche che si innescano nella vita adulta dopo il matrimonio. All’interno delle vicende familiari rimangono degli aspetti nascosti a chi fa parte ancora del mondo dell’infanzia, forse sono intravisti dalle bambine e ragazzine che abitano all’interno di quei muri ma riescono ad arrivare in maniera netta e nitida solo quando sei diventata adulta. L’Italia degli anni sessanta è quella dove alla vista di un occhio nero sul corpo di una donna si sa benissimo cosa l’ha causato e giustificare la cosa con un “sono caduta dalle scale” per le altre moglie e madri ha un significato ben chiaro. Tutte sanno che dietro a quei lividi c’è la mano di un marito che doveva dare una lezione e tutte lo accettano perché pensano che va bene così. Prima di sapere cosa ha fatto il marito con le scarpe che ha realizzato lei da piccola, Stefano era la sua opportunità di riscatto, l’avere accesso ad una vita agiata con vicino a lei una persona onesta e lavoratrice era per Lila sinonimo di libertà. Ma le persone indossano sempre una maschera e durante il viaggio di nozze più passa il tempo più Stefano assomiglia ad un mostro, una bestia molto più simile al padre ( l’orco dei racconti dell’infanzia sua e di Lenù) di quello che lei potesse immaginare. Vengono esplorate anche nuove dinamiche se Lila soffre per il marito, Lenù vede il divario sociale che divide la sua vita in due parti: quella che passa all’interno del rione e quella al di fuori di esso, frequentando il Liceo classico. Sono gli anni del boom economico e della crescita sociale che però divide la società tra chi può permettersi di evolvere e chi invece, relegato ai rioni, rimane ai margini della società.
L’amica geniale è un grande racconto popolare che racconta degli spaccati di Napoli e dell’Italia difficili di trovare in maniera così chiara in altri racconti. Come i libri della Ferrante sono una sicurezza nell’ambito letterario così lo sono gli episodi per la serialità televisiva.
“L’amica geniale, per acclamazione di critica e pubblico, segna una svolta nella produzione della fiction italiana.” afferma la direttrice di Rai Fiction Eleonora Andreatta durante la presentazione della serie evento. “Un traguardo frutto del lungo percorso di internazionalizzazione della serialità Rai, la dimostrazione della capacità di costruire prodotti in linea con i trend più innovativi e originali della serialità internazionale. È dunque per noi un onore poter ospitare l’anteprima mondiale della nuova serie, che vede ancora una volta la Rai associata con Hbo, colosso della tv americana. Con Storia del nuovo cognome prosegue e si rafforza l’ambizione di creare un racconto complesso e portare l’immaginario italiano nel mondo tenendo sempre al centro della narrazione il vissuto del nostro Paese. Una sfida narrativa, produttiva e culturale in piena coerenza con il ruolo di Servizio Pubblico della Rai. È questa una serie di passioni, nell’accezione più ampia e complessa del termine, uno scandaglio affascinante nel femminile. Vediamo fin dalle primissime immagini nuove tematiche emergere e farsi potenti: l’iniziazione sessuale, la paura e la follia dell’innamoramento, il rapporto con il corpo, i rapporti famigliari insani, talvolta terribilmente violenti, il rifiuto della propria condizione e l’aspirazione a una vita migliore, la sessualità delle due ragazze fra ragione e sentimento, maternità negata e desiderata, violenza subita e desiderio. Le protagoniste crescono e interviene una complessità nuova nel loro rapporto che ha una profondità inconscia e istintiva, due facce della stessa femminilità, l’una il controluce dell’altra, nell’intreccio che le coinvolge nello stesso reticolo di relazioni e sentimenti. Nei nuovi episodi esplodono le molte contraddizioni delle vite di Lila e Lenù. Il racconto si fa anche politico, nel senso che emerge il rancore di classe, la contrapposizione fra la borghesia e la classe meno abbiente, dalla quale le nostre due eroine provengono. Nella periferia c’è chi comanda e che vive nella miseria, così come c’è chi aspira a uscire dalla condizione di subalternità e chi invece punta a perpetuare le differenze. La cultura diventa la chiave che permette a Lenù di accedere ad una nuova vita, strumento di crescita e conoscenza. Il Rione napoletano continua a rappresentare il microcosmo, la parte per il tutto, il concentrato delle trasformazioni sociali in atto, non prive di violenza. Ma la prospettiva si amplia, dal Rione si passa al mondo esterno: le due ragazze oltrepassano definitivamente il tunnel, scoprono e vivono la città caotica e in piena trasformazione. Molte quindi le novità, stilistiche, narrative e produttive. Ci saranno più riprese in esterni, nei luoghi autentici di Napoli, come il centro storico e la meravigliosa Piazza de’ Martiri dove si trova il nuovo negozio di scarpe in cui lavora Lila. Si ritorna anche a Ischia, che sarà presente in due episodi, diretti da Alice Rohrwacher. Vedremo infine Lenù, matricola universitaria, a Pisa.”
L’amica geniale – Storia del nuovo cognome (8 episodi da 50’) è una produzione di The Apartment e Wildside, parte di Fremantle, e da Fandango in collaborazione con Rai Fiction, in collaborazione con HBO Entertainment e in co-produzione con Umedia. Durante la conferenza stampa è stato chiesto se ci sarà una terza stagione e per il momento non si sono voluti sbilanciare, ma hanno detto che sperano fortemente che ci sia in futuro e si possa completare il racconto della tetralogia.
Le prime due puntate saranno presentate in anteprima nelle sale italiane il 27, 28 e 29 gennaio grazie alla distribuzione della Nexo digital per poi essere messe in onda con il resto degli episodi su Rai1/RaiPlay a partire dal 10 febbraio.