Robert De Niro nasce il 17 Agosto 1943 a Greenwich Village, un quartiere di Manhattan. Il suo cognome deriva dalle sue discendenze italiane. I nonni, infatti, Giovanni Di Niro e Angelina Mercurio erano di Ferrazzano, un pasese in provincia di Campobasso e sono emigrati negli Stati Uniti alla fine del 1800. Il cognome De Niro è frutto di un errore anagrafico che è rimasto legato all’attore per tutto il resto della sua vita. Cresciuto con la madre a Little Italy, Robert De Niro ha potuto acquisire le maggiori influenze riguardanti le sue origini al punto da arrivare spesso a definirsi come italo-americano. Non particolarmente amante degli studi, De Niro decide di abbandonare le scuole superiori per iniziare gli studi presso l’Actor Studio di New York e di esordire a soli 20 anni nei suoi primi ruoli cinematografici, sotto la direzione di quello che sarebbe diventato un grande regista.
Robert De Niro e… Martin Scorsese
La carriera di De Niro va di pari passo con le numerose collaborazioni strette con registi di fama internazionale, autori di capolavori indiscussi del cinema. Fra le prime collaborazioni strette, quella con Brian De Palma è quella che ha dato il via al tutto. Il regista di Mission: Impossibile lo ha voluto come interprete in Ciao America, in Oggi sposi e in Hi, mom! rispettivamente nel 1968, 1969 e 1970. De Niro tornerà a lavorare con De Palma solo vent’anni dopo quando viene scelto per recitare in uno dei capolavori del regista statunitense. Nel 1987 infatti entra nel cast de The Untouchables – Gli Intoccabili assieme a un cast stellare comprendente tra gli altri anche Kevin Costner, Andy Garcia e Sean Connery.
Uno dei momenti più significativi della vita di De Niro assieme a De Palma però, arriva nel 1973 quando proprio Brian De Palma deciderà di presentarlo a Martin Scorsese che in quel momento era alla ricerca di un giovane attore da affiancare ad Harvey Keitel in Mean Streets – Domenica in chiesa, lunedì all’inferno. De Niro, da sempre grande perfezionista, inizia a creare il personaggio del “gangster” che sarà uno dei suoi cliché più conosciuti e che, soprattutto tra gli anni ’70 e ’80 contribuirà alla sua crescente celebrità. Il personaggio sarà infatti protagonista di capolavori assoluti, non solo di Scorsese. Con quest’ultimo, negli anni, condividerà ben nove pellicole, compreso il recentissimo The Irishman che lo riunisce assieme a Joe Pesci, Harvey Keitel e Al Pacino.
Giusto per citare alcuni titoli in cui i due hanno collaborato: Toro Scatenato (1980) per cui vince l’Oscar come Miglior Attore Protagonista, Quei Bravi Ragazzi (1990), Casinò (1995), ma soprattutto l’indimenticabile Taxi Driver. Proprio la preparazione di quest’ultimo film fa capire il livello di perfezionismo a cui De Niro da sempre mira ad arrivare. Per interpretare con disinvoltura il ruolo di Travis Bickle, De Niro ha preso la patente da tassista e per diverso tempo a percorso le strade di New York. Non tutti forse sanno, inoltre, che una delle scene più famose, quella in cui il protagonista parla davanti allo specchio e pronuncia la famosa battuta “Stai parlando con me?” è completamente improvvisata. L’intero film è considerato uno dei capolavori del cinema contemporaneo, così come l’interpretazione di De Niro che per il ruolo è stato candidato all’Oscar. Taxi Driver ha vinto la Palma D’Oro a Cannes.
Robert De Niro e… l’Italia
De Niro, complice la sua discendenza, ha un bellissimo rapporto con il nostro paese e, oltre a lavorare con autori e registi dalle discendenze simili (Scorsese, De Palma, Pacino…), spesso i suoi stessi personaggi arrivano dall’Italia. Memorabile è la sua interpretazione in Il Padrino – Parte II in cui interpreta un giovane Don Vito Corleone, ruolo peraltro di grandissima responsabilità, dato che lo stesso ruolo, in età più avanzata, era stato affidato a Marlon Brando in Il Padrino. Inutile ricordare che i due film, entrambi diretti da Francis Ford Coppola (altro autore “nostrano”) hanno avuto un successo senza precedenti e Il Padrino – Parte II ha ricevuto in alcuni casi critiche addirittura superiori al precedente capitolo. La saga inoltre, vanta due primati legati agli Oscar. Sia la prima che la seconda parte hanno vinto il Premio Oscar come Miglior Film e nel caso specifico, non solo per la prima volta nella storia del cinema due film facenti parti di una saga hanno vinto l’ambita statuetta, ma al momento il primato risulta ancora imbattuto. Il successore che più gli si avvicina è Il Signore degli Anelli che ha vinto il premio come miglior film solo con il terzo episodio, Il Signore degli Anelli – Il Ritorno del Re. De Niro per prepararsi adeguatamente all’importante ruolo, prima di girare, ha trascorso ben sei mesi in Italia. Il risultato? L’attore durante il film, nella versione originale, recita in dialetto siciliano (sottotitolato) con un accento americano appena accennato.
Robert De Niro ha inoltre avuto modo di lavorare con grandi registi italiani. Il compianto Bernardo Bertolucci lo ha voluto in Novecento nel 1976 e successivamente, nel 1984 è comparso in C’era una volta in America di Sergio Leone. Una delle sue ultime collaborazioni italiane, infine, è quella con Giovanni Veronesi che lo ha voluto nel cast di Manuale d’Amore 3 dove l’attore recita in un ottimo italiano assieme a Monica Bellucci. Questo avveniva nel 2011, cinque anni dopo aver ricevuto ufficialmente la cittadinanza italiana, il 18 Ottobre 2006. Proprio su questo fatto, l’attore ha scherzato (e nemmeno tanto…) in un intervista nello show di Jimmy Kimmel, in cui ha affermato che la sua avversione, peraltro mai nascosta, verso il presidente Donald Trump, data l’impossibilità di poterlo prendere a pugni (è comunque il Presidente), lo starebbe quasi convincendo ad emigrare in Italia, nel paese natale dei nonni. Siamo certi che gli abitanti di Ferrazzano sarebbero davvero contenti di averlo come vicino di casa.
Robert De Niro e… tutti gli altri
L’impressionante curriculum artistico di Robert De Niro, nonostante le collaborazioni assidue, vanta altrettante collaborazioni con decine di registi di livello altissimo. Michael Cimino, ad esempio, lo ha voluto, assieme a Christopher Walken, tra i protagonisti del controverso Il Cacciatore, una delle sue performance più brillanti e allo stesso tempo più oscure. L’attore ha affermato più volte che proprio Il Cacciatore è stata una delle esperienze più difficili della sua carriera dovuta anche alle numerose trovate del regista per rendere più realistiche le reazioni degli attori. Basti pensare agli schiaffi dei Vietcong ai due protagonisti durante la roulette russa, o allo sputo che Christopher Walken ha lanciato in faccia a De Niro sul finale del film che ha scatenato l’autentica reazione di rabbia che si può vedere o ancora le scene girate al posto degli stuntman o il reale ferimento dei due attori nella scena del salvataggio con l’elicottero, a testimonianza del quale si può percepire il realismo delle urla contro i piloti dello stesso. Nel 1986 è comparso in un altro film diventato epocale, Mission di Roland Joffé, film che, nella colonna sonora porta la firma del nostro Ennio Morricone che, alla prima visione del film, rifiutò l’offerta del regista di scrivere le musiche perchè a suo dire la pellicola non ne aveva bisogno, perchè già definitivamente completa. Fu solo l’insistenza di Joffé a convincere Morricone a scrivere una delle migliori colonne sonore del decennio e della sua carriera.
E’ comparso, inoltre, in Jackie Brown di Quentin Tarantino nel 1997 e anche nel film diretto nel 2010 da Robert Rodriguez, grande amico del regista, Machete. Oltre agli interpreti storici con cui ha collaborato, come Al Pacino o Joe Pesci, con cui permane una grandissima amicizia, De Niro ha avuto modo di confrontarsi anche con attori più giovani, ma entrati a far parte ormai dell’elenco delle grandi star di Hollywood, come Sean Penn, con cui ha lavorato assieme nel 1989 in Non siamo angeli, di Neil Jordan, e Leonardo Di Caprio conosciuto, giovanissimo, durante le riprese di Voglia di Ricominciare di Ellen Barkin e con cui ha proseguito la collaborazione pochi anni dopo in La Stanza di Marvin di Jerry Zaks. Proprio in Di Caprio, De Niro ha dichiarato vedere un probabile “erede” hollywoodiano, forte anche della sua discendenza italiana. Negli anni si annoverano collaborazioni anche con altri registi di fama internazionale, come Kenneth Branagh, Barry Levinson, Alan Parker, Luc Besson e davvero molti, molti altri.
Robert De Niro e… la commedia
All’inizio del nuovo millennio, forse anche per distaccarsi dal personaggio del gangster, De Niro comincia a farsi vedere in alcune commedie, mostrando di fatto la sua incredibile versatilità anche sul cambio genere. E’ storica la figura di Jack Byrnes in Ti Presento i Miei, primo esilarante capitolo di una trilogia con protagonista Ben Stiller, nel ruolo di Greg Fotter, fidanzato della figlia di Jack e pronto a convolare a nozze con lei, ma solo dopo aver fatto la conoscenza del padre che, reduce da una carriera decennale nell’F.B.I, non esiterà a mettere sotto torchio il ragazzo che, per tutta una serie di equivoci, ne combinerà davvero di tutti i colori. Ti Presento i Miei e il seguito Mi Presenti i Tuoi? con cui De Niro recita assieme a Barbra Streisand e nuovamente al fianco di Dustin Hoffman, dopo aver collaborato con quest’ultimo anche in Sleepers e in Sesso & Potere, sono diretti da Jay Roach mente il terzo capitolo, Vi presento i nostri, è diretto da Paul Weitz.
Rimane lo spazio comunque per le interpretazioni drammatiche. Diretto da David O. Russel lavorerà in Il lato positivo – Silver Linings Playbook con Bradley Cooper e Jennifer Lawrence, in American Hustle – L’apparenza inganna, in cui sembra abbia faticato a riconoscere un truccatissimo Christian Bale e nel più recente Joy datato 2015 ancora una volta con l’assodata coppia Cooper/Lawrence. Tra i suoi progetti più recenti, ricordiamo il fortunatissimo Joker, con un magistrale Joaquin Phoenix diretto da Todd Phillips e, come già accennato, il ritorno alla drammaticità dei film sui gangster di The Irishman diretto ancora una volta dall’amico Martin Scorsese.
Robert De Niro… e ora?
Al momento si direbbe che l’attore non abbia intenzione di mollare la presa (per fortuna) e ci sono già diversi progetti che lo vedono coinvolto in produzioni dei prossimi anni. Anzitutto, una commedia diretta da Tim Hill che lo vede recitare al fianco del giovanissimo Oakes Fegley, protagonista de Il Cardellino e del Disneyiano Il Drago Invisibile e in cui recita al fianco di Uma Thurman, Jane Seymour e del ritrovato Christopher Walken. Il film, War with Grandpa è previsto in uscita per il 2020. Successivamente è attivo un nuovo progetto con Martin Scorsese, Killers of the Flower Moon e un action movie diretto da George Gallo, in cui De Niro condividerà il set con Morgan Freeman, Tommy Lee Jones, Zach Braff ed Emile Hirsch.