Oggi eccomi a parlarti del capolavoro dei capolavori di Alfred Hitchcock: La donna che visse due volte, titolo originale Vertigo. Il compito è arduo perché trattare di un film così sensazionale e magnifico non è facile senza scadere in discorsi triti e ritriti. Comincio col raccontarti un po’ di trama senza svelarti troppo, anche se dubito che tu non lo abbia mai visto; se così fosse, mi raccomando, procurati una copia e vedilo subito, oppure, proprio da ieri, La donna che visse due volte lo puoi rivedere al cinema completamente restaurato.
Il poliziotto John Ferguson, Scottie per gli amici, interpretato dal grande James Stewart (La vita è meravigliosa; La finestra sul cortile; Scandalo a Filadelfia), soffre di vertigini e durante un inseguimento sui tetti insieme ad un collega accade un incidente nel quale perde la vita l’amico. John comincia così a colpevolizzarsi tanto da lasciare la polizia sentendosi indegno e incapace di agire. Viene assunto come detective privato da un vecchio amico di università per seguire la moglie che crede sia in pericolo di vita. Effettivamente la donna ha dei comportamenti molto strani, con perdita di memoria, con abitudini giornaliere sempre uguali, quasi ossessive, inoltre si identifica con la bisnonna morta alla sua età suicida. Il problema è che la donna, Madeleine, interpretata dalla splendida Kim Novak (Una strega in paradiso; Picnic; L’uomo dal braccio d’oro), è bellissima, elegante e fragile, ed il nostro amico ne rimane rapito dalla prima volta che la vede e se ne innamora subito. La cosa complicherà non poco il lavoro che deve svolgere per l’amico, trascinandolo in un crescendo di emozioni e avvenimenti che lo porteranno sull’orlo della pazzia. E qui mi fermo per non svelarti troppo come ti avevo promesso.
San Francisco fa da cornice a questo magnifico film girato in modo spettacolare, tanto che la città stessa diventa interprete con le inquadrature del Golden Gate, i panorami dalla finestra di casa, il parco secolare delle sequoie e, insieme agli attori, ci regala una performance strabiliante. James Stewart, ironico e spavaldo, con l’amica Midge, innamorata persa di lui interpretata da una giovane Barbara Bel Geddes, attrice storica della serie tv anni ’80 Dallas, tenero e con gli occhi sognanti quando si trova con Madeleine. Kim Novak bravissima nel “doppio” ruolo, scusa la piccola anticipazione, passa dalla classe, l’eleganza, la fragilità e la dolcezza che la protagonista ha, ad essere un po’ più rude, ragazza comune nel ruolo di Judy, veramente brava. Tutto è superbo in questo film, i costumi, la fotografia, la scenografia, i titoli di testa, per non parlare della musica di Bernard Herrmann che scrive una colonna sonora che accompagna lo spettatore in ogni scena del film, incalzando le scene che creano ansia con archi sempre più corposi ed insistenti intervallati da fiati prorompenti che fanno rimanere lo spettatore a bocca aperta; oppure dolcissima e struggente nelle scene romantiche tra i due protagonisti, accompagnando i loro baci come sul velluto, complice la regia attenta di Hitchcock che sposta la camera lentamente in orizzontale abbracciando letteralmente con l’inquadratura i due innamorati. La donna che visse due volte è un film imbevuto di mistero e amore che merita più visioni da parte dello spettatore per coglierne tutte le sue sfumature che solo Alfred Hitchcock riusciva a dare nei suoi film sfruttando al massimo la sua genialità.
Brava, Brava, Brava. Ci sono altre curiosità sul film che magari ti racconterò, ma l’articolo è intriso di passione e molto competente. Un piacere leggerlo.