“Il diario di Anne ha fatto diventare adulti milioni di adolescenti”
L’attrice Premio Oscar Helen Mirren sarà la protagonista e narratrice di questo evento cinematografico. Ripercorrendo le pagine del diario di Anne Frank, ci condurrà nella vita della ragazza (che quest’anno avrebbe compiuto 90 anni) e di altre 5 donne che hanno vissuto l’orrore dei campi di concentramento. Nexo Digital porta nelle sale il film-documentario ispirato dalle parole scritte dalla giovane ebrea tedesca nella casa ad Amsterdam, nella quale lei e la sua famiglia rimasero nascosti per due anni durante l’occupazione nazista nei Paesi Bassi.
#Anne Frank – Vite Parallele sarà nei cinema per tre giorni, dall’11 al 13 novembre. Prodotto dalla 3D Produzioni con la collaborazione di Rai Cinema e diretto da Sabina Fedeli ed Anna Migotto (anche sceneggiatrici), questo film ci catapulta nel rifugio segreto di Amsterdam. La camera è stata ricostruita nei minimi dettagli dagli scenografi del Piccolo Teatro di Milano che, grazie ad un lavoro certosino, ci portano indietro nel tempo, esattamente nel 1942. Tutti gli oggetti sono al loro posto: le fotigrafie con cui Anne aveva tappezzato le pareti, i quaderni sui quali riversava i suoi pensieri. Helen Mirren è la voce narrante di questo viaggio (noi conosciamo la voce della storica doppiatrice Ada Maria Serra Zanetti) e Martina Gatti, invece, ci porterà fisicamente nei luoghi di Anne e delle superstiti della Shoah; in giro per l’Europa, vedremo le varie tappe della breve vita della ragazza di Francoforte.
La giovane attrice protagonista riduce la distanza tra i terribili avvenimenti di quel passato da non dimenticare e le generazioni di oggi. Il suo linguaggio di comunicazione, infatti, è attraverso foto e post sui social media. Una tragedia vista da una giovane, elaborata e condivisa con i moderni mezzi che oggi abbiamo a disposizione per cumunicare e condividere. La Gatti racconta ed interpreta ciò che scopre, ciò che vede; dal campo di concentramento di Bergen-Belsen in Germania dove Anne e sua sorella Margot trovarono la morte, al Memoriale della Shoah di Parigi, fino alla visita nel rifugio segreto nella capitale olandese. E’ lei, questa volta, a scrivere una sorta di diario digitale, in grado di farsi capire dai suoi coetanei. Il bisogno di mettere in relazione le tragedie del passato con il presente è quanto mai urgente, al fine di evitare che le idee malsane di pochi condizionino e distruggano la vita di milioni di persone. E’ grazie alla curiosità di giovani come lei che il messaggio non andrà perduto in un mare di propaganda pseudo-politica; è grazie alla coscienza di chi ascolta se un giorno si troverà un antidoto contro l’odio ed ogni forma di prevaricazione. Anne Frank ed il suo diario sono sempre attuali e sempre lo saranno. Un duro manifesto che ci ricorda… di non dimenticare. Perchè tutti noi siamo i destinatari del messaggio scritto con mano tremante, al buio, con la paura di essere scoperti. Tutti noi siamo suoi amici immaginari che si sentono e che dovrebbero sentirsi legati a lei, tutti noi siamo Kitty, che leniva la sofferenza di quell’esistenza nascosta.
Nel film le testimonianze di altre adolescenti sopravvissute alla deportazione, come Sarah Lichtsztejn-Mantard, Helga Weisse, le sorelle Andra e Tatiana Bucci ed Arianna Szorenyi, arricchiscono i contenuti, emozionando sempre di più lo spettatore. Loro c’erano e l’emozione che interrompe i loro racconti dimostra ciò di cui l’uomo è capace. Dividere una bambina da una madre… esiste crimine più efferato?
E’ quindi un film da vedere? Si. Assolutamente si. Andate a vederlo, portateci i vostri figli e mostrate loro quanto può essere crudele un’idea; come scrisse Primo Levi, “se comprendere è impossibile, conoscere è necessario.”