Le Verità, film di apertura del Festival di Venezia 2019, come non andarlo a vedere? E infatti ieri sera sono andata al cinema e oggi volevo raccontarti qualcosa. Un mesetto fa ho visto Un affare di famiglia di Kore’eda Hirokazu, vincitore della Palma d’Oro a Cannes come Miglior Film, e ne sono rimasta rapita; e questo è stato il primo motivo per cui sono andata a vedere questa nuova opera tutta europea. Infatti il regista giapponese si è tuffato a Parigi, scegliendo attori francesi, ad eccezione di Ethan Hawke (Rapina a Stoccolma; Gattaca; Onora il padre e la madre), che d’altronde interpreta il marito americano di Juliette Binoche (Chocolat; Il paziente inglese; Il gioco delle coppie). Devo dire che il regista si è calato benissimo nell’atmosfera del cinema francese, con sensibilità si avvicina alla Francia regalandoci atmosfere tipicamente francesi: la casa bellissima dove abita la Deneuve immersa in un meraviglioso giardino fatato sembra sia in campagna e invece, con nostra grande sorpresa, valicando un altissimo muro, scopriremo che è proprio nel cuore della capitale, bellissima; anzi, in un piccolo dialogo tra le due donne viene fuori che quando cadono le foglie dagli alberi del giardino si sente il rumore della metropolitana. Secondo motivo della visione: Catherine Deneuve (Bella di giorno; 8 donne e un mistero; Quello che so di lei). La signora del cinema francese compie proprio tra qualche giorno settantasei anni e che dire… bellissima, fascinosa come sempre e grandissima attrice, brava in questo ruolo, che durante un’intervista a Venezia ha dichiarato di starle bene addosso. Spero per lei di no, perché sarebbe discretamente… perfida! Comunque, nonostante il ruolo di egoista ed egocentrica, è impossibile non provare una certa simpatia per il personaggio; già l’intervista iniziale col giornalista che subisce il suo fascino e la sua prorompente personalità ci presentano una donna strepitosa. Terzo motivo: non resisto al cinema francese che trovo sempre ben fatto, calibrato, mai volgare, e composto da una recitazione/non recitazione, quasi non si percepisce un attore recitare, al di là della bravura dei tre attori principali, anche tutti i secondari sono spontanei e convincenti.
Ti racconto un po’ di cosa parla Le Verità. Fabienne è una diva francese che ha scritto le sue memorie in un libro appena pubblicato, in più sta recitando in un film di fantascienza al fianco di giovani attrici. L’uscita del libro porta la figlia Lumir con il marito e la figlioletta a Parigi per seguire l’evento. Leggendo in anteprima il libro della madre si indigna per le bugie che racconta della loro vita. Comincia così uno scontro continuo tra le due donne; Fabienne, sicura di sé, sembra non curarsi delle reazioni della figlia, che a sua volta subisce il personaggio della madre ingombrante per la sua bellezza e successo. Ritornano a fiorire vecchie ferite e cose taciute nel tempo. Scambio di dialoghi ironici, drammatici e a volte pure comici. Interessante anche il film dentro al film, in quanto confonde il tempo, in un balletto di presente e passato che si incrocia. Queste sono le mie impressioni nel vedere il film, che capirai ho trovato interessante, anche nella sua leggera lentezza che ci sta tutta, adesso sta a te scrivere cosa ne pensi.
Troppo lento! Catrine Deneuve non recita impersona se stessa! Non è un gran film