Nel periodo che ha visto l’exploit della fantascienza è arrivata una serie TV che raccontava i viaggi del tempo in una maniera del tutto nuova
Tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90, in seguito a successi cinematografici del calibro di Guerre Stellari, E.T. – L’extraterrestre e, soprattutto Ritorno al Futuro, il mondo delle serie TV non è certo rimasto a guardare senza fare nulla. Nel 1989 ha dato il via, infatti, alla trasmissione di In Viaggio nel Tempo, che, proprio sulla scia della saga di Ritorno al Futuro di Robert Zemeckis, ha voluto raccontarci i viaggi nel tempo visti dagli occhi di una sola persona, vittima di un incidente di laboratorio e costretta a spostarsi nel tempo, tra passato e futuro, prendendo il posto di persone reali (e non solo persone a dire il vero) allo scopo di aiutare sconosciuti a superare indenni problemi più o meno gravi.
Sam Beckett, scienziato geniale, amante della musica e dello sport e vincitore di un Nobel, per confutare una sua teoria, in base alla quale avrebbe creato un dispositivo in grado di viaggiare nel tempo, decide di provarlo in prima persona, non sapendo che di li a breve sarebbe finito in un loop temporale che gli avrebbe fatto vivere una serie infinita di avventure. Supportato da Al, un ologramma in grado di interagire con Sam senza essere visto da nessuno (ad eccezione dei bambini sotto i 6 anni, degli animali, dei malati di mente e delle persone in fin di vita), lo scienziato prenderà letteralmente il posto di persone apparentemente casuali (uomini, donne, ragazzini… e anche una scimmia!) ma coinvolte in eventi che, se non correttamente compiuti, metterebbero in discussione il destino di tutti. Al, oltre ad aiutare Sam a raggiungere lo scopo prefissato in ogni episodio, che gli consentono di passare al momento successivo, cerca al contempo un modo per far sì che tutto questo finisca e il protagonista riesca finalmente a fare il salto finale verso casa.
La particolarità di In Viaggio nel Tempo sta proprio nella varietà degli episodi. Tutti legati da un sottile filo logico, ma di fatto delle piccole emozionanti e divertenti avventure in cui il protagonista viene inconsapevolmente catapultato con tanto di “Oh mamma!” ad ogni finale di episodio. Sam vestirà i panni di gangster, di persone affette da disabilità o di donne incinte. Chi lo circonda non noterà differenze particolari e lui stesso, allo specchio, all’inizio di ogni episodio, riuscirà a vedere la persona che di fatto sta controllando dando vita ad una serie di interessanti e a volte esilaranti intrighi temporali. In un episodio Sam incontrerà anche Donald Trump… ancora bambino.
I protagonisti principali della serie sono solo due, Scott Bakula, nei panni del protagonista e Dean Stockwell che interpreta Al, l’ologramma che cerca in tutti i modi di tirarlo fuori dalla situazione in cui si è cacciato. Assieme a loro, in lingua originale è presente la voce della produttrice cinematografica Deborah Pratt, che doppia Ziggy, l’avanzata intelligenza artificiale che pilota l’intero progetto “Quantum Leap” (che è anche il titolo originale della canzone). La serie è andata in onda per cinque stagioni, dal 1989 al 1993, arrivando ad essere trasmessa nel nostro paese solo dal 1992.
Fu un grande successo e in pochi anni si guadagnò, oltre a diversi premi minori, anche 5 Emmy Awards e 2 Golden Globe. Vediamo assieme, dopo la sigla che dava il via ad ogni episodio, come se la stanno cavando i pochi protagonisti dello show.
Sam Beckett – Scott Bakula
Il protagonista principale della serie, dopo il termine di In Viaggio nel Tempo ha proseguito la sua attività di attore, sia al cinema che in TV. Durante gli anni lo abbiamo visto in sala in American Beauty di Sam Mendes, in The Informant! di Stephen Soderberg e anche diretto dal nostro Gabriele Muccino nel recente L’Estate Addosso del 2016. Per quanto riguarda il piccolo schermo, sono molte le partecipazioni a serie TV di successo. E’ stato tra i protagonisti di Star Trek: Enterprise ed è comparso in alcuni episodi di Chuck, ma è ancora attivo nel ruolo del protagonista Dwayne Cassius Pride in NCIS.: New Orleans. Bakula è inoltre attivo nel mondo della musica e partecipa attivamente a musical teatrali.
Al Calavicci – Dean Stockwell
Dean Stockwell interpreta Al Calavicci, il soldato di origini italiane che, sotto forma di ologramma, aiuta Sam a sfuggire dai guai. L’attore ha lavorato più attivamente negli anni precedenti In Viaggio nel Tempo che in quelli successivi, durante i quali, comunque, non ha mai smesso di recitare. Ha ottenuto un ruolo in Air Force One di Wolfgang Petersen, e in The Manchurian Candidate di Jonathan Demme. In TV invece è comparso in diversi ruoli e in svariate serie, tra cui Chicago Hope e Stargate SG-1. Ha ottenuto invece un ruolo fisso in Jag – Avvocati in Divisa e in Battlestar Galactica. Nel 2002, inoltre, è tornato a recitare assieme a Scott Bakula in un episodio di Star Trek: Enterprise.
Voce di Ziggy – Deborah Pratt
Deborah Pratt è presente in In Viaggio nel Tempo solo come voce di Ziggy, la stupefacente intelligenza artificiale che mantiene in funzione il progetto “Quantum Leap” e parla attraverso il dispositivo utilizzato da Al. Al suo attivo, dopo la serie, solo alcuni ruoli come guest star in Magnum P.I., Tequila e Bonetti e Happy Days. Oggi lavora perlopiù come produttrice.