La serie tv ha rievocato il dramma in Nagashibay Zhusupov, che si toglie la vita per il dolore e gli inganni del governo
Chernobyl rappresenta la serie tv europea Sky più vista di sempre. Prodotta in collaborazione con HBO, racconta gli eventi del disastro nucleare di Chernobyl, avvenuto il 26 Aprile 1986. La docu-serie colpisce lo spettatore emotivamente per gli eventi trattati, in modo particolare i protagonisti del disastro. “Abbiamo visto tutti la serie di Chernobyl. Papà osservava le scene e ricordava con dolore tutti i momenti che ha dovuto attraversare. C’erano le lacrime nei suoi occhi, mentre guardava Chernobyl. Mio padre è stato aiutato dal governo, ma non come voleva. Voleva ottenere una casa come gli altri liquidatori di Chernobyl che hanno sacrificato la loro salute per la causa. Ma il suo sogno è rimasto un sogno.” Con queste parole Gaukhar ha commentato la morte di suo padre, il liquidatore Nagashibay Zhusupov, dopo aver visto la serie tv.
Lo stesso ex liquidatore aveva raccontato: “Nessuno ci ha detto perché ci avevano chiamato. All’epoca, io guidavo i trattori. Dopo Chernobyl, la mia salute è peggiorata. Ho anche lavorato nel sito di test nucleari di Semipalatinsk”. Dei veri e propri eroi si offrirono volontari per arginare la diffusione delle radiazioni dalla centrale di Chernobyl; ai cosiddetti “liquidatori” il governo promise un lauto compenso e varie agevolazioni, come una pensione anticipata. Queste promesse non furono sempre mantenute, soprattutto per Zhusupov, a cui è stato negato un appartamento popolare come agli altri, lasciandolo alloggiare in un dormitorio di un ostello con la sua famiglia. Inoltre, è stato cancellato dalla lista d’attesa per la casa popolare dopo dieci anni e ha vissuto con circa 39 euro alla settimana.
Bakitzhan Satov, presidente di un’organizzazione che rappresenta i liquidatori di Chernobyl, ha dichiarato che Zhusupov è stato uno dei primi ad arrivare alla centrale dopo l’esplosione del reattore 4. Poi ha aggiunto: “Aveva fatto causa per essere reinserito negli elenchi delle assegnazioni. L’ultima volta che l’ho visto, era molto provato per non essere riuscito a ottenere un appartamento”. Come riportato dal Daily Mail, il sessantunenne si sarebbe lanciato dal tetto di un edificio di 5 piani: i problemi di salute e l’umiliazione subita dalla mancanza di rispetto da parte del governo l’hanno spinto al suicidio, rendendolo l’ennesima vittima del disastro di Chernobyl.