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I morti non muoiono: l’horror di Jim Jarmush

Irene Pepe 6 anni fa Commenta! 5
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Inaugura Cannes l’horror ecologista di Jim Jarmush I morti non muoiono, con Tilda Swinton, Bill Murray e Selena Gomez. Sulla Croisette, il regista parla del suo film

Jim Jarmush si cimenta ancora con l’horror; dopo il film sui vampiri Solo gli amanti sopravvivono del 2013, ecco un film sugli zombie. “In realtà non so molto di zombie – dice il regista – Quando ero bambino guardavo i film di mostri della Universal e mi piacevano soprattutto quelli con Dracula e i vampiri. Poi ho visto i film di Carpenter e Sam Raimi e anche in Europa ci sono stupendi artefici del genere, come Mario Bava o Dario Argento. Sui film ho interessi piuttosto vasti, ma quelli del terrore non sono esattamente il mio genere, ma ne ho visti tanti”. Infatti, il genere lo conosce bene e parte proprio dal film che ha immortalato gli zombie al cinema: “La forza di George A. Romero è che ha cambiato l’idea di rappresentazione del mostro. Nei film di Godzilla o Frankenstein i mostri venivano dal di fuori di una struttura sociale consolidata; erano minacce esterne. Gli zombie di Romero sorgono dall’interno della società, sono parte della società, è la società che ritorna dopo la morte e la affondano dal di dentro. Nello stesso tempo, sono anche vittime e questa forse è la sua idea più interessante“. Sul suo ultimo film Jarmush dice che ha cercato di creare un equilibrio fra horror, commedia e umorismo: “L’oscurità forma parte della vita e anche l’umorismo. Il senso dell’umorismo è una cosa fantastica; senza umorismo sarebbe difficile continuare a vivere. Hanno detto che il film è fatalista? Non mi ero accorto di quanto fosse tenebroso, perché ero troppo concentrato sull’equilibrio fra commedia e humor“.

In I morti non muoiono, l’apocalissi zombie inizia con Iggy Pop, nel senso che è il primo zombie a rinascere. Il motivo del cataclisma è causato dalle trivellazioni petrolifere, che provocano un cambio della rotazione terrestre. E questo è un pretesto per parlare del problema ecologico: “Voglio mostrare che per me la crisi ecologica non è solo un fatto politico. I politici non mi interessano, mi interessa la gente. I Politici distraggono da ciò che è veramente importante, ossia le multinazionali, che sono le autentiche dominatrici del mondo. Quello che conta è sapere che abbiamo una coscienza, sapere dove stiamo e che tutti gli ecosistemi del pianeta sono in relazione fra loro. Spero che la gente continui ad amare la natura e su questo sono ottimista; vedo che le generazioni più giovani, specialmente gli adolescenti, lo fanno. Quello che mi terrorizza davvero è la degenerazione della natura a un ritmo senza precedenti. Questa inettitudine ad affrontare questo declino che riguarda tutti gli esseri umani mi turba e mi spaventa“.

Impossibile non essere d’accordo, soprattutto quando Jarmush dice che i politici cercano sempre di distogliere dai problemi veri. I veri problemi del mondo di oggi sono il cambiamento climatico e la sovrappopolazione. Spezziamo quindi, anche una lancia in favore di Thanos; magari il suo metodo è un po’ drastico, ma non ha torto. I migranti, che rappresentano veramente un punto nevralgico e che sono demonizzati da un capo all’altro dell’Oceano Atlantico, in realtà non sono la causa, ma l’effetto del vero problema. Dimentichiamo che la maggior parte della gente scappa, anche dalle guerre ma, soprattutto, dalla fame a causa della desertificazione della propria terra e della mancanza di risorse. Questi disperati della Terra è come se fossero già morti e, come dice Jarmush, I morti non muoiono. Sarà impossibile fermarli e il solo modo di “aiutarli a casa loro” come dice un tristo ministro italiano, è quello di invertire la marcia e cominciare a pensare al futuro dell’umanità e non al futuro dei dividendi delle multinazionali, altrimenti quello che vedremo fra non molti anni non sarà una commedia come il film di Jarmush, ma una vera tragedia.

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