Tra pochi giorni, durante la notte italiana tra il 10 e l’11 marzo, ci sarà la consegna dei Premi Oscar 2024, e tu, appassionato di film, potresti avere la tentazione di seguirla in diretta. Sappi che in questo articolo tenterò in ogni modo di farti desistere. Eccoti, quindi, le 5 cose alternative che potresti fare la Notte degli Oscar.
1: Dormire
Il sonno è uno dei bisogni primari per l’essere umano, sapere chi vince delle statuette di bronzo placcato in oro 24 carati, alte 34 centimetri e pesanti 4 chilogrammi, con un valore commerciale di 300 dollari (grazie Wikipedia), no. Ammettilo su, non lo è.
Eh ma poi di cosa parlo al bar quando voglio darmi un tono da cinefilo? dirai tu. Non lo so e non mi interessa, ma vedi di dormire abbastanza. Ordini del dottore (che io non sono). E poi, se vorrai ancora sapere com’è andata, potrai leggere un resoconto di quanto successo nella bellissima sezione cinema di iCrewPlay.com la mattina dopo. Siamo qui per questo (o meglio, gli altri redattori sono qui per questo, io sono ancora traumatizzato dalla mancata vittoria nel 2014 di The Wolf of Wall Street come miglior film e non ho alcuna intenzione di scrivere un altro articolo sugli Oscar oltre al presente).
(Forse).
2: Maratona di Spongebob su Netflix e Paramount Plus
E qui iniziano i dilemmi. Vero, il sonno è un bisogno primario, ma anche vedere Spongebob lo è (per la precisione vedere Spongebob è meno importante del bere, ma più del mangiare). Quindi passare così la notte degli Oscar è decisamente top (pare si dica così nel terzo millennio, “top”).
Su Netflix ci sono le stagioni 5, 6 e 7, per un totale di 70 episodi (più 3 lungometraggi). Su Paramount Plus ci sono 269 episodi (ovvero quasi tutti), c’è da sbizzarrirsi. Non mi è chiaro cosa ci sia su Amazon Prime (mi illude che possa vedere degli episodi, ma poi dice il video non è disponibile)
Ad ogni modo, non cercare scuse e beccati un po’ di sana stupidità. D’altronde si sa, nella vita, semicitando i Frammenti lirici di Clemente Rebora, Squiddi ha ragione ma Patrick Stella vince. Di conseguenza adeguati, sii un Patrick Stella per quella notte.
(Patrick, sei letteralmente il mio idolo).
3: Iscriverti a Facciabuco
Leggo dal loro sito: Facciabuco è un social network a numero chiuso. (…) Ogni mese le iscrizioni vengono aperte solamente per 3 giorni.
E il caso vuole che l’ultimo di quei tre giorni sia proprio il 10 marzo, quindi hai tempo fino alla mezzanotte per diventare un facciabuchino (si chiamano così tra di loro, “facciabuchini”: giuro che non mi lamenterò più per il fatto che la nostra Direttrice chiami noi “cinemini” quando ci buongiorna nella chat di redazione).
Facciabuco è un luogo magico dell’infosfera, pieno di meme dei cosiddetti “boomer” (parola sciatta in sé, ma che rende l’idea della fauna locale), squallido per missione e per sua stessa ammissione (“Facciabuco, il peggior social che ci sia”, è il loro motto).
Il vantaggio dell’opzione 3 è che puoi combinarla con l’opzione 1 e con l’opzione 2: la trasmissione degli Oscar inizierà per le 23 ore italiane, e non la si dovrà guardare per iscriversi a Facciabuco prima della mezzanotte. Dopodiché, per la serie due piccioni con una fava, si potrà pure andare a dormire o iniziare la maratona Spongebob (o, per i puristi dell’opzione 3, passare la notte nella creazione di discutibili meme).
4: Abbonarti a Cavalli e Segugi (Horse and Hound)
Ma sì, Cavalli e Segugi (o Horse and Hound in originale), la rivista per cui William Thacker (Hugh Grant) ha finto di lavorare in Notting Hill nel tentativo di incontrare Anna Scott, la diva internazionale interpretata da Julia Roberts con cui aveva scambiato un bacio dopo l’incidente col succo d’arancia (già che siamo in tema sì, sia la Scott che la Roberts hanno vinto un Oscar nella loro carriera, a differenza di The Wolf of Wall Street) (questo articolo è la beffa delle beffe).
Contrariamente a quanto si potrebbe credere, Cavalli e Segugi esiste davvero. E per di più dal 1884, difatti è il più antico settimanale britannico del settore.
Garantiscono consegna a domicilio anche in Italia per la versione cartacea, o se no c’è l’abbonamento per la versione digitale.
I vantaggi dell’opzione 4 sono la combinazione possibile innanzitutto con l’opzione 3 (ci si iscrive a Facciabuco prima della mezzanotte, poi ci si abbona nel proseguo della nottata a Cavalli e Segugi).
Dopodiché le possibilità fino all’alba sono talmente tante che non mi va nemmeno di elencarle (i puristi dell’opzione 4 si diletteranno per ore a sfogliare la versione digitale della loro nuova rivista preferita).
5: Vedere effettivamente la Notte degli Oscar
Guardati allo specchio. Hai passato tutta la vita a fare il bastian contrario, ma non ti sei stufato? E no, io Sanremo non lo guardo, e no, a me gli Oscar non interessano. Ma basta, quanto è kitsch il tuo snobismo.
E poi quest’anno gli Oscar li trasmette pure Mamma Rai, non vuoi fare felice la mamma di tutti gli italiani? Tanto lo sai già, il tuo film preferito non vincerà assolutamente nulla, ma che importa, sintonizzati sullo show che tutti guardano e non rompere le scatole.
A nessuno interesserà poi se a mezzanotte e venti ti sarai già addormentato con le statuine di bronzo degli Oscar ancora da assegnare, e con l’episodio 4 della quinta stagione di Spongebob che va per i fatti suoi sullo smartphone, mentre in contemporanea ti arriva una mail per dirti che no, il tuo nickname di Facciabuco (“DiDeNiroCheCèFregaNoiAbbiamoMarioBrega94”) non è abbastanza ganzo per essere ammesso (riprova il mese prossimo), e poi un’altra di mail, dove Julia Roberts in persona ti ringrazia per esserti abbonato a Cavalli e Segugi, avvertendoti che l’indomani ti consegnerà la tua copia cartacea zuppa di succo d’arancia.
(Bonus: No sense esistenziale)
No, non sarà questo a contare (continuando il discorso del paragrafo precedente). L’importante è il pensiero, come nei regali. Di quale pensiero si tratti non ne ho idea, e cosa significhi quest’ultimo paragrafo nel suo complesso neppure.
Poco male, c’è sempre tempo per riflettere. Magari, perché no, proprio durante la Notte degli Oscar: eccoti qui ti ho trovata, mia adorata opzione bonus.
Note a margine
1: Questo articolo non è sponsorizzato da Facciabuco, né, ahimè, da Cavalli e Segugi.
2: Quantomeno Julia Roberts non ha vinto l’Oscar per Notting Hill, ma per Erin Brockovich – Forte come la verità.
3: Nonostante io sia in ben due sezioni diverse di iCrewPlay.com, non ho mai risposto a un singolo buongiorno nelle chat di redazione. Che sia questo il più grande traguardo della mia esistenza?