SKY gioca a carte scoperte e svela il teaser dell’ultimo capitolo della serie 1994
Giovani che non hanno vissuto il periodo 1992/1994, adulti che erano giovani e che, come me, votarono per la prima volta e anziani che storcono ancora il naso per l’accadimento di quei fatti che rivoluzionarono la nostra Repubblica. Sembra assurdo, ma la realtà è che veniamo coinvolti da questa serie TV in prima persona dato che, chi più chi meno, abbiamo vissuto sulla nostra pelle le vicissitudini di quegli anni che sconvolsero l’Italia. La fiction, che non lo è, è un viaggio attraverso lo stivale fatto di gente per bene, che grida: “Di Pietro, non tornare indietro” durante l’inchiesta di mani pulite, come si vede nella seconda serie. Purtroppo tutte le cose belle hanno una fine; la magistratura, sempre fatta da un pugno di uomini, resta indietro ai suoi indagati ma non si perde d’animo e continua nel lavoro di giustizia. Nell’ultimo capitolo
traspare il trasformismo attuato dalla politica nei confronti dei suoi interlocutori: i parlamentari. Da Pietro Bosco (Guido Caprino), qui a sinistra, che da fannullone rugbista si è insediato in Parlamento e, tra le varie trappole dei colleghi, è riuscito a far breccia nel “senatur” occupando una poltrona comoda. Oppure al tessitore di ragnatele che ha il ruolo centrale nell’ascesa politica del cavaliere Berlusconi, ovvero Leonardo Notte (Stefano Accorsi, tra l’altro ideatore della serie), che pur avendo il suo lato oscuro, da qui anche i colori cupi sia della sua abitazione che abbigliamento, cerca, nonostante il suo ruolo scomodo, di entrare in politica. Infine lei, Veronica Castello (Miriam Leone), la dama, che strega gli uomini incantandoli e piegandoli così ai suoi voleri. Veronica,venendo eletta tra le file del nuovo partito, capirà finalmente che sarà lei a scegliere e non, come accadeva prima, a essere scelta. Una storia intricata, piena di colpi scena, dove i vecchi amici saranno i nuovi nemici; i vecchi nemici saranno i nuovi amici. Non resta che attendere il 4 Ottobre 2019 per 1994 per gustare un finale già risaputo ai più, ma il regista, Giuseppe Gagliardi, guiderà lo spettatore attraverso il come si è giunti alla nascita della seconda Repubblica.