Una nuova generazione di autori pronti a scrivere il cinema di domani: sono stati premiati i vincitori della 12ª edizione del Premio Internazionale per la Sceneggiatura MATTADOR.
In Italia ormai da molti anni, da quando fu fondato il Premio Solinas, sono nati innumerevoli premi per le sceneggiature. Forse troppi. Forse non tutti seri. Il Premio Mattador invece mi è sembrato subito un premio serio e necessario. Il modo con cui è organizzato, la dedizione di tutta la squadra di lavoro, l’atmosfera che si respira, tutto questo lo ha reso ai miei occhi un’avventura bella e interessante. Non si tratta solo di premiare un lavoro, ma di indirizzare dei giovani scrittori verso una professione, di aiutarli a trovare una strada, a far sentire la loro voce. La mia breve esperienza come giurato mi ha fatto scoprire un gruppo di persone di grande generosità che ha saputo trasformare un evento drammatico in un’occasione di rinascita.
I premi MATTADOR della 12° edizione
Premio MATTADOR, Migliore Sceneggiatura per Lungometraggio a Matteo Brembani per Impiegato della memoria di Costanza Bongiorni, 29 anni, di Milano.
In un futuro distopico la felicità è imposta per legge e gli smemoranti lavorano per eliminare dalle persone i ricordi pericolosi. Matteo Brembani è uno di loro, ma il giorno che conosce Viola Delle Margherite per lui tutto cambia, fino a fargli commettere un crimine molto grave: innamorarsi.
Borsa di formazione Mattador per il Miglior Soggetto per:
La strada per l’isola di Diletta Dan, 26 anni, di Venezia e Rebecca Gatti, 25 anni, di Roma. Le due sceneggiatrici sono autrici di un racconto spiazzante, ambientato a Mestre: un coming-of-age, la storia di una crescita che mischia realtà e fantasia, cronaca e cinema di genere, trasformando la località veneziana nel luogo di un’apocalisse zombie. O forse così sembrerà a primo impatto e altro non è un’interpretazione del presente.
Quel che ci hai lasciato di Eleonora Galasso, 26 anni, di Palermo e Simone Pietro Ruocco, 28 anni, di Carpi (Modena) è, invece, una fiaba moderna che racconta una famiglia in lutto, che cerca di rialzarsi: per riuscirci deve affrontare un mostro tanto metaforico quanto spaventoso.
Necrologie a domicilio di Niccolò Gangi de Thierry, 25 anni, di Milano racconta un frammento di tempo che dura una cena, che racconta con toni tra il comico e il drammatico l’incontro surreale tra una famiglia piena di conflitti e un misterioso venditore di tombe porta a porta.
Borsa di Formazione Corto86 per la migliore Sceneggiatura per Cortometraggio per Fine Partita di Luca Leone, 28 anni, di Acquaviva delle Fonti (Bari). La storia è di Davide e Roberta, due giovani coinquilini come tanti, in un giorno che non è affatto come gli altri: oggi il Sole è esploso. La luce impiega un certo tempo ad arrivare sulla terra, così tra quattro minuti il pianeta vedrà il Sole spegnersi per sempre. Ai due ragazzi non resta che capire come occupare questa attesa.
Borsa di formazione Dolly per la Migliore Storia raccontata per immagini per Luce di Irene Sarà, 22 anni, di Savigliano (Cuneo). Luce arriva in profondità, come può la storia di un cammino tanto metaforico quanto reale nella depressione. Alle spalle c’è un peso da portare, davanti ci sono le incognite del futuro. E tutto intorno la luce, o la mancanza di essa.
Menzione Speciale della Giuria al Miglior Soggetto Comunist* di Davide Crudetti, 30 anni, di Roma
L’autobiografia e la cronaca duettano per raccontare una storia tanto intima e personale, quanto sociale e universale. Una storia che parte dal passato di una famiglia per raccontare il futuro di una generazione.
I vincitori hanno ricevuto il Premio d’Artista Mattador, una tiratura in edizione limitata di un’opera ideata e creata ogni anno da un grande artista contemporaneo, ispirato al percorso artistico di Matteo. Quello di questa edizione è frutto dell’ingegno di Luca Pancrazzi: la didascalia dell’opera è Come Sempre Dove Sai, realizzato con la tecnica di acrilico spray e inchiostro su carta. L’artista ha dichiarato:
Questo è un appuntamento, come il titolo della mia opera, tra persone che condividono pezzi del proprio destino, frammento di una storia e di un luogo intimo che solo anime gemelle sanno e ritrovano.
Pancrazzi è di origini toscane ed ha lavorato negli States nella seconda metà degli anni Ottanta, nello studio Watanabe alla realizzazione di opere e wall drawings di Sol Lewitt e poi a Roma nello studio di Alighiero Boetti. Dai Novanta in poi è stato autore apprezzato, grazie alla sua ricerca sull’analisi del medium artistico, esponendo in musei, gallerie e mostre internazionali, dalla Biennale di Venezia a quella di Valencia, dal Whitney Museum of American Art at Champion al P.S.1 Contemporary Art Center N.Y.
La Premiazione alle sale Apollinee del Teatro La Fenice, seguita anche in live streaming sui canali social del Premio Mattador, è stata condotta dalla giornalista Cristina Bonadei e si è aperta con i saluti istituzionali di: Luca Zaia, Presidente Regione del Veneto, Cristiano Corazzari, Assessore alla Cultura della Regione del Veneto, Ermelinda Damiano, Presidente Consiglio Comunale del Comune di Venezia, Caterina Carpinato, Prorettrice alla Terza Missione dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, Laura Carlini Fanfogna, Direttrice Civici Musei e Biblioteche del Comune di Trieste, Roberto Di Lenarda, Rettore Università di Trieste. La Direzione Artistica – presente con Pietro Caenazzo, Presidente Associazione Mattador, Fabrizio Borin, Direttore artistico Premio Mattador, Mauro Rossi, Responsabile EUT Edizioni Università di Trieste e Andrea Rocco, Consigliere amministrazione Cineuropa (a Bruxelles) – ha introdotto la cerimonia dei riconoscimenti, non prima della dedica a Matteo Caenazzo del Premio d’Artista Mattador, tenuta da Riccardo Caldura, Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Venezia. Alla presenza della Giuria, insieme allo sceneggiatore Maurizio Careddu, coordinatore dei Lettori del Premio Mattador, e Daniele Auber, Concept designer (dagli Stati Uniti) e tutor Sezione Dolly, sono stati consegnati i premi ai vincitori. L’attore Fulvio Falzarano ha, infine, letto l’abstract della sceneggiatura vincitrice.
Ai lavori premiati verrà assegnato un riconoscimento in denaro per la realizzazione del proprio progetto: cinquemila euro alla migliore sceneggiatura, millecinquecento euro al miglior soggetto, mille euro alla migliore sceneggiatura disegnata, e qualificati percorsi di formazione dedicati allo sviluppo dei progetti che gli autori svolgono sotto la guida di tutor professionisti. Sono i MATTADOR workshop che riuniscono: la Borsa di formazione MATTADOR sullo sviluppo dei soggetti, la Borsa di formazione Dolly sullo sviluppo delle storie illustrate, il Progetto CORTO86 con la realizzazione del film tratto dalla sceneggiatura vincitrice di cui l’autore firma anche la regia.
Il Premio Mattador è dedicato a Matteo Caenazzo, giovane talento triestino scomparso prematuramente il 28 giugno 2009. Diplomato in decorazione pittorica, giornalista pubblicista, collaboratore al Teatro Miela e al Teatro La Fenice, Matteo ha frequentato la Facoltà di Lettere e filosofia dell’Università Ca’ Foscari dove, il 17 luglio 2009, il Rettore gli ha conferito la Laurea d’Onore in Tecniche Artistiche e dello Spettacolo per la sua Tesi di laurea sul Cinema. Iscritto all’Università Roma Tre al Corso di sceneggiatura, avrebbe continuato a coltivare la sua passione per il cinema con l’obiettivo di intraprendere la professione di sceneggiatore. La sua motivata determinazione e la sua contagiosa energia hanno posto il seme da cui si è sviluppata l’attività dell’Associazione MATTADOR, ideatrice del Concorso.